TORINO – Continua la telenovela legata al rapporto tra Arthur e il Barcellona. A prendere la parola, questa volta, è Josep Maria Bartomeu, il presidente della società blaugrana. In un’intervista esclusiva a Sport, il numero uno del club catalano ha dichiarato: Avremmo dovuto rinnovagli il contratto ma aveva un’ottima offerta dalla Juve e a noi da sempre piaceva Pjanic. Così abbiamo raggiunto l’accordo, ma la decisione di lasciare il Barça è stata presa da Arthur. Alla Juve gli è stata garantita una maglia da titolare, e soprattutto uno stipendio triplicato. La tassazione italiana è più vantaggiosa in questo senso ed è più facile per le squadre avere giocatori ad un costo più conveniente”.
Arthur-Barcellona, i motivi del litigio
Bartomeu prosegue: “Avevamo raggiunto l’accordo che fino alla fine della Champions League avrebbe continuato a giocare per il Barça, sia in campionato che in Champions League. Ma dopo le mini-vacanze non si è presentato. E’ un atto inaccettabile di indisciplina. Ed è per questo che abbiamo aperto un procedimento nei suoi riguardi, perché non esiste alcun argomento che giustifichi la sua assenza. Ha semplicemente deciso che il suo tempo al Barça fosse già finito. Ma avrebbe dovuto giocare con noi fino all’ultimo, così come fanno i campioni tipo Pjanic. E’ stato un patto tra i due club”.
Bartomeu furioso: “Questa è mancanza di rispetto”
Bartomeu spiega che aprire un’indagine disciplinare vuol dire”analizzare cosa è successo e cercare di accertarne le cause. Devi chiedere al giocatore, per vedere quali motivi fornisce. Se i suoi motivi non sono giustificati, ci sarà sicuramente una sanzione finanziaria. A parte questo, un lavoratore, se non lavora, non viene pagato. E ha mancato di rispetto ai suoi compagni di squadra, perché la squadra vuole fare bene in Champions League. E anche al club. Non è logico che giocando per un titolo così importante, un calciatore decida di cancellarsi. E’ ingiustificabile e totalmente incomprensibile“. In tutto ciò, Arthur non è mai tornato dal Brasile, rimanendo dall’altra parte dell’oceano ad allenarsi. Intanto, però, Bartomeu non rinnega la bontà dell’operazione con la Juve: “E’ stata una buona operazione economica. E penso anche sportiva: Arthur era un buon giocatore, sebbene non indiscutibile. Un buon numero “dodici”, per non dire altro. Ma abbiamo preferito avere Pjanic, che è un giocatore che seguiamo da molto tempo. E’ stata una decisione sportiva che in seguito si è trasformata in un accordo economico. Qui stiamo parlando di un giocatore che non può rinnovare per il Barça per l’importo che vuole, ha un’offerta migliore e lo dice. Il Barça non può eguagliare quell’offerta e così si decide di dare il via all’operazione”.