TORINO – Tutti gli occhi del calcio europeo sono rivolti alla Bundesliga, il primo dei maggiori campionati d’Europa a riprendere la stagione dopo la sospensione per l’emergenza Coronavirus. Dopo tre giornate di Bundesliga post lockdown, tra partite a porte chiuse, stadi vuoti e varie precauzioni per convinvere con la pandemia, saltano fuori diverse statistiche interessanti sul torneo tedesco senza tifosi allo stadio: il fattore casa non conta più. Anzi, giocare a porte chiuse, sembrerebbe quasi un vantaggio per la formazione ospite. Gli stadi senza tifosi stanno avendo un impatto decisivo sulle squadre che giocano in casa, che non giovano più del supporto del proprio pubblico perdendo il vantaggio principale del fattore campo.
Bundesliga, le statistiche sul fattore campo
Nelle 27 partite delle tre giornate disputate dalla ripresa di Bundesliga, infatti, sono appena 5 le vittorie della formazione di casa con una percentuale del 18,51%. Le vittorie esterne sono più del doppio: 12, con una percentuale del 44,44%. I dati sono decisamente più significativi confrontandoli con le statistiche relative alle partite disputate prima della sospensione per Coronavirus. Nelle 222 gare giocate prima della sospensione a marzo, 80 sono terminate con il successo esterno (36,03%) mentre 95 hanno visto vincere la squadra di casa (42,79%). Quindi, la percentuale di successi in casa è scesa vertiginosamente da 42,79% a 18,51% e la percentuale di vittorie in trasferta è aumentata da 36,03% a 44,44%.
I dati di Bundesliga senza tifosi allo stadio
Giocare a porte chiuse sembra rendere più offensive e aggressive le formazioni in trasferta, probabilmente meno impaurite senza la presenza dei tifosi di casa. In effetti, in 19 delle 27 partite, la squadra in trasferta è stata quella che ha segnato il primo gol e sbloccato l’incontro. Inoltre, nelle prime tre giornate della Bundesliga dopo la sospensione, gli ospiti hanno realizzato ben 49 gol mentre le formazioni in casa ne hanno fatti 35.