“Il giorno più difficile è stato quando la Francia ha deciso di fermare il campionato”. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, lo ha sottolineato parlando degli sforzi fatti dalla federazione per resistere all’emergenza coronavirus e far si che la Serie A avesse una chance di ripartire. “Ci siamo trovati di fronte al fatto compiuto”, ad una decisione presa unilateralmente dal Governo “dall’oggi al domani”, a fine aprile, è quello che dicono in molti. Sono le parole dei club di Ligue 1 che si chiedono perchè il campionato francese sia stato l’unico campionato di rilievo a fermarsi. “Su quale base il governo ha preso questa decisione?” si è chiesto il presidente del Lille, Gérard Lopez, durante una conferenza stampa telefonica della Première Ligue, il sindacato che raccoglie la maggioranza dei presidenti della Ligue 1. Accompagnato da Bernard Caiazzo (Saint-Étienne) e Waldemar Kita (Nantes), Lopez ha denunciato la mancanza di “concertazione” che ha preceduto il discorso del Primo ministro Edouard Philippe, quando annunciò che “la stagione degli sport professionistici, in particolare il calcio, non sarà in grado di riprendere”. “Non abbiamo responsabilità (per la fine della stagione, ndr), ce l’hanno il Primo ministro e il governo. Hanno informazioni che noi non avevamo”, ha insistito Caiazzo. “All’inizio di aprile eravamo i soli tra i cinque campionati principali a presentare la proposta di riprendere. Eravamo la locomotiva e gli altri paesi ci avrebbero seguito di più tardi… Ma purtroppo siamo rimasti fermi” si è rammaricato Kita, ricordando che Germania, Italia, Spagna ed Inghilterra o sono ripartite o stanno per farlo. Fra i primi a contestare la decisione ci fu anche Jean-Michel Aulas, presidente dell’Olympique Lione. L’annuncio del governo francese è stato “piuttosto brutale ed ha causato grande sorpresa – ha aggiunto Lopez – E’ arrivato dall’oggi al domani”. Ed ormai è troppo tardi per tornare indietro. “Oggi, per questioni organizzative, è troppo difficile (…) sappiamo che per riprendere i giocatori avrebbero bisogno di due mesi di preparazione” ha osservato Kita. “Non abbiamo più i broadcaster” ha sottolineato Caiazzo. Canal + e beIN Sports hanno stracciato il contratto per trasmettere i campionati.
Ligue 1, presidenti dei club sullo stop: “È arrivato dall'oggi al domani”
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