LIONE (Francia) – “ di Champions non andava giocata“. Il perché lo ha spiegato uno dei responsabili medici della regione francese, Marcel Garrigou-Grandchamp: “Il calcio è stato un acceleratore dell’epidemia – le sue parole riportate da L’Equipe -. Quella partita ha portato a Lione tifosi da tutta Italia e non solo dal Piemonte che secondo le autorità francesi non rappresentativa un territorio a rischio”. L’Equipe ha prontamente smentito la tesi del luminare citando uno studio dell’agenzia regionale della sanità di Lione: le contaminazioni nei 14 giorni successivi al 26 febbraio (il giorno della partita, ndr) non hanno legami diretti con la sfida di Champions.
Primi dubbi su Psg-Borussia Dortmund
Il medico si è anche basato sulle dichiarazioni di Walter Ricciardi dell’OMS che aveva sottolineato l’importante ruolo svolto da Atalanta-Valencia nella diffusione dell’epidemia in Lombardia. Nella giornata di ieri, invece, il quotidiano Le Parisien ha posto l’accento sulla partita dell’11 marzo tra Psg e Borussia Dortmund: migliaia di tifosi si erano ritrovati all’esterno del Parco dei Principi per sostenere le gesta di Neymar e compagni nonostante i divieti di assembramento.