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Napoli Barcellona, le chiavi tattiche degli ottavi di Champions League

In questo grafico di passaggi e posizioni medie del Barcellona contro il Betis si vede bene il rombo centrale. In questo caso Sergi Roberto ha giocato a centrocampo dove giocherà Arthur Melo (o Rakitic).

Le assenze per infortunio di Jordi Alba e Sergi Roberto come terzini significano un impoverimento dei meccanismi in uscita del pallone, perché i due titolari con il Napoli saranno Firpo e Semedo, due terzini atleticamente e tecnicamente di alto livello, ma che non sempre prendono la decisione giusta sotto pressione. Per Setién l’uscita dal pallone è un passo fondamentale per lo sviluppo della manovra e con il rombo può avere un centrocampo che possa essere sia di aiuto nell’uscita palla che soprattutto in grado di recuperarla più facilmente una volta persa nella metà campo avversaria, visti i giocatori a centrocampo. Poi avvantaggia il lavoro senza palla della coppia d’attacco Messi-Griezmann, perché mantenendoli vicini tra loro permette di averli attivi anche in fase di recupero senza chiedergli lunghe corse per pressare.

Le due strategie probabili di Gattuso

Proprio la coppia d’attacco del Barcellona, e soprattutto Leo Messi, condizionano la strategia degli avversari in campo. Giocare contro Messi non è mai una partita normale, farlo per la prima volta al San Paolo, con tutti quello che significa dal punto di vista simbolico poi, lo potrebbe caricare di motivazioni extra. Questo Barcellona in trasferta però è sempre una versione meno temibile, e per quanto possa essere ispirato Messi dallo stadio che fu di Maradona, di questo può approfittare il Napoli per impostare una strategia volta a sfruttare il difetto strutturale delle squadre che giocano con il rombo: l’ampiezza, che è data praticamente solo dai terzini.

Avendo ipotizzato il rombo a centrocampo per il Barcellona, la più immediata strategia per rendergli la vita difficile è quella del baricentro basso, della squadra compatta con almeno 5 giocatori nella fascia centrale del campo così da bloccarla e spingere Messi ad andare a ricevere sulla fascia, dov’è meglio arginabile. Questa può essere considerata una strategia che il Napoli ha già utilizzato con successo contro la Juventus, schierata col tridente Dybala-Higuain-Ronaldo. Con Manolas e Di Lorenzo come coppia di centrali, Demme davanti a loro e Zielinski e Fabián come coppia di mezzali, il Napoli ha conteso il pallone alla Juventus, ma quando non ce l’aveva non è andato a pressare alto. È stato invece molto attento in transizione difensiva a raccogliere subito i cinque giocatori nella fascia centrale (sistemandosi, per capirci, in un 4-1-4-1 molto compatto) per togliere alla Juventus le combinazioni nello stretto tra centrocampo e tridente con cui risalire velocemente il campo.


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml

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