La Consigliera di Sanità e Salute Pubblica della Comunità Valenciana Anna Barcélo ha comunicato la decisione dopo la raccomandazione del ministro della sanità del governo di Madrid: “È un criterio di salvaguardia della salute pubblica che abbiamo assunto fin dall’inizio”. Nel pomeriggio era arrivata la ratifica del Consiglio superiore dello sport spagnolo
“Il Valencia giocherà a porte chiuse. È una decisione definitiva”. Dopo la raccomandazione del ministro della sanità spagnola Salvador Illa, la Consigliera della Sanità e Salute Pubblica della Comunità valenciana Ana Barceló, ha fatto il punto della situazione sui contagi di Coronavirus parlando in particolare della sfida di Champions contro l’Atalanta. “Non è un criterio di controllo ma di salvaguardia della salute pubblica, per tutti e Valencia lo ha assunto fin dall’inizio – riporta Marca -. Spero che i tifosi italiani non vengano perché non è impedita invece la libera circolazione delle persone”. La partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League è in programma martedì prossimo 10 marzo allo stadio Mestalla. Sulla possibilità che la partita si giochi a porte chiuse, dopo la pronuncia delle autorità spagnole, manca solo la conferma dell’Uefa.
Anche il Consiglio Superiore dello Sport spagnolo aveva ratificato nel pomeriggio la decisione, dopo la raccomandazione del Ministro della sanità del governo di Madrid. “Capisco ciò che uno vuole e quello che la gente vorrebbe – ha spiegato il presidente dell’organismo Irene Lozano -. Il ministro della sanità ha emesso le sue istruzioni che in tutta chiarezza le partite si devono giocare a porte chiuse e questo è ciò che accadrà. La confusione non è piacevole per nessuno. Stiamo scegliendo tra il meglio e il peggio. E già abbiamo fatto un grande sforzo affinché le partite non vengano rimandate o sospese”.
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