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L’Uefa ora prova a salvare le competizioni europee con le gare a porte chiuse

MILANO – La Uefa al momento continua a non prendere in considerazioni slittamenti delle coppe europee e dell’Europeo di giugno, a rischio a causa della diffusione del coronavirus a livello continentale. La posizione ufficiale è quella del presidente Ceferin che dice di evitare scenari apocalittici sull’Europeo 2020. A livello ufficioso questo atteggiamento viene spiegato non come un modo rassicurante di affrontare l’argomento, impossibile in questa fase di piena emergenza sanitaria europea. Ma come la presa d’atto che la situazione è in continuo divenire. E sono troppe le variabili legate all’aumento dei contagio nei Paesi europei. L’Europeo inizia fra tre mesi. E quindi è difficile prendere già adesso decisioni definitive.

TENERE DURO – Venendo ai possibili piani di ripiego, sono due i progetti sul tavolo. Il primo è quello che prevede di cercare di portare a termine regolarmente Champions ed Europa League. In quest’ottica serve tenere duro per chiudere gli ottavi di finale di Champions tra una settimana. E lo stesso turno di Europa League. Poi proseguire con le competizioni fino alle finali e iniziare l’Europeo regolarmente il 12 giugno. Questo potrebbe comportare un sacrificio dei tornei nazionali che resterebbero senza date utili per i recuperi. Quindi dovrebbero essere conclusi con qualche forma di sterilizzazione oppure con epiloghi alternativi. Ormai molti tornei nazionali stanno adottando soluzioni emergenziali, come dimostrano le due giornate a porte chiuse della Liga. E presto, seguendo il numero dei contagi in aumento, si potrebbe passare allo stop come successo in Serie A.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/europa-league


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