ROMA – Che qualcuno dei diretti interessati tirasse fuori l’anomalia di uno stop del calcio in Italia e della prosecuzione dello stesso in Europa, era soltanto una questione di ore. Ci ha pensato Paulo Fonseca – alle prese anche con il blocco ai voli da e per l’Italia del governo spagnolo – a richiamare l’attenzione su questa difformità: «C’è una cosa che è più importante del calcio, che è la salute delle persone – ha spiegato all’agenzia Efe – Penso che in questi giorni verranno prese decisioni molto importanti e non dovrebbero essere prese solo dai rispettivi campionati ma in collaborazione con la Uefa». Se domani si dovesse giocare, rigorosamente a porte chiuse, Fonseca è consapevole che sarà una partita difficile e dalle mille insidie. Passerella finale sul connazionale Cristiano Ronaldo: «Non posso dire molto di più su di lui di quanto sia già stato detto. È un grande giocatore, un grande professionista. Se ci parli, contrariamente a quanto pensano alcuni, è una persona molto simpatica, amichevole e aperta. Un professionista eccellente, anche se non ho mai lavorato con lui. E qui in Italia non è facile segnare gol».
A tutti i costi
Di certo uno come il portoghese (che ha nella squadra andalusa la sua vittima preferita in carriera: 27 gol in 18 gare!) farebbe comodo domani. Magari affiancandolo a Dzeko, anche perché il bosniaco non è al meglio. Dopo aver svolto la scorsa settimana del lavoro a parte, ieri sul ginocchio del centravanti sono comparsi dei vistosi cerotti rossi. Sono quelli che normalmente vengono utilizzati come antifiammatori. Da Trigoria trapela come il numero nove sarà regolarmente in campo ma difatto anche con il Cagliari era rimasto a riposo. Out Pellegrini (nonostante il centrocampista volesse giocare non ha ricevuto il via libera dello staff medico) da decidere la composizione del centrocampo. Veretout è squalificato, il ballottaggio è ristretto a Villar e Mancini.
