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Antonini: “Ibra sarà il faro. Cambierà tutto nello spogliatoio”

Di RAMONA MARCONI

MILANO – Zlatan Ibrahimovic: un nome, una garanzia. Il ritorno di Ibra è stato accolto con il bagno di folla dal popolo rossonero. Ad attenderlo ieri mattina a Linate, infatti, c’erano Boban e centinaia di tifosi in delirio. Un ritorno, quello di Zlatan, che accende gli entusiasmi e torna a far sognare. Ne abbiamo parlato – in esclusiva – con Luca Antonini, ex difensore rossonero.

Come cambia il Milan con l’arrivo di Ibrahimovic? 

Meno male sia arrivato! Con l’arrivo di Ibra ne può beneficiare tutto l’ambiente: squadra, allenatore, tifosi. E’ uno stimolo per tutti, per la voglia che ha di vincere, per il suo agonismo, per la sua grinta, per il suo carisma. Diventa uno sprone per tutti. Visto inoltre come è stato accolto oggi, suppongo il tutto esaurito nella prossima sfida casalinga. 

Una personalità del genere avrà un grosso impatto anche nello spogliatoio. Che vuol dire essere compagno di squadra di Ibra?

Zlatan ha una personalità straripante. Ma il primo Ibra in rossonero era circondato di personalità del suo livello, era diverso rispetto a oggi. Adesso sarà il faro, la colonna portante. Nessuno dei suoi compagni si dovrà sentire schiacciato, ma dovrà vivere il suo ritorno come un grossissimo stimolo.

I cinque gol contro l’Atalanta hanno pesato come un macigno. Cosa manca a questo Milan?

Ci sta la sconfitta. E’ stato l’atteggiamento sbagliato. Manca la mentalità giusta. L’Atalanta è la squadra più in forma del campionato, per questo ci può stare la sconfitta, il problema è stato perdere così.  Non c’è stata la reazione, la voglia di riprendere il risultato.

Cosa pensi di Pioli?

Pioli è un bravo gestore, io l’ho avuto a Modena. Oltretutto è una persona fantastica, molto preparato. Il Milan con lui inizia a cambiare. Ha un approccio diverso, ha un modo di giocare diverso. E’ un Milan che ci prova di più. Purtroppo in certe occasioni è troppo dipendente dalle giocate dei singoli. In pochi mesi, comunque, ha fatto bene. Avrà tempo e modo di riprogrammare la testa di ognuno di loro. 

Piatek era il giocatore più in forma dello scorso anno, oggi potrebbe salutare. Come spieghi questa involuzione?

Il peso della maglia del Milan, con tutto il rispetto, è diverso da quella del Genoa. Segnare con il Genoa era più semplice. Bisogna metterci, però, che non ha avuto neanche il giusto supporto per fare gol come succedeva al Genoa. Inoltre, un attaccante vive di gol e se non arrivano vai in depressione. Per me è giusto che cambi aria, per ritrovare se stesso e i gol. 

Per lo scudetto vedi anche la Lazio?

La Lazio ha il più gran top player della seria A, che è Inzaghi. Sa leggere le partite, conosce alla perfezione i suoi giocatori e ha dato a tutti un ruolo specifico e importante in mezzo al campo. Per me la Lazio ha le qualità e la mentalità per giocarsela fino alla fine con Inter e Juventus.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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