Più passano i giorni e più si allunga la lista delle ragioni per le quali lo scambio Pjanic–Arthur s’ha da fare. Nelle ultime settimane, a farla da padrone sono state le esigenze di bilancio di Barcellona e Juventus che hanno finito per mettere in ombra le accecanti sfumature tecnico-tattiche che permetterebbero tanto a Quique Setién quanto a Maurizio Sarri di dare impulso al proprio progetto.[…]
I DETTAGLI
Dopo aver ricevuto un’offerta di cinque milioni netti (più bonus) a stagione il doppio gli attuali cinque milioni lordi che prende dal Barça – l’ex mezzala del Gremio di Porto Alegre ha realizzato che tanto la Juve come il Barcellona hanno bisogno di chiudere l’operazione prima del 30 giugno e non ha nessuna intenzione di fare sconti (ai bianconeri) né, tantomeno, di rendere la vita facile a chi lo ha ferito nell’orgoglio (i blaugrana): «Sappiamo che è complicato rimanere concentrato in un situazione del genere, ma parleremo con lui per fargli capire che deve farlo», l’ultima bacchettata ricevuta, martedì scorso, da Quique Setién. Pjanic, dalla sua, ha già raggiunto un accordo di massima accettando un quadriennale a 7,5 milioni a stagione (quando Fali Ramadani si riunirà con la Juve per Mire si parlerà anche del romanista Under). Per quanto riguarda, invece, i termini dell’operazione resta da capire fino che punto Paratici e Josep Maria Bartomeu alzeranno l’asticella quando si tratterà di dare un valore ai propri calciatori (tra 60 e 80 milioni). L’obiettivo è, infatti, quello di rendere più succulenta la plusvalenza, ma senza esagerare. Quello che sembra chiaro è che, sebbene la Juve stia insistendo per inserire Mattia De Sciglio nell’affare, il Barça preferisce incassare un conguaglio di 10 milioni. Ma si tratta davvero di uno scoglio insignificante rispetto a quello che i due club hanno appena superato.
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