Arthur passerà alla storia come il primo acquisto post Covid della Juventus. In realtà l’operazione è nata prima dello stop forzato del calcio causa pandemia. Il 23enne centrocampista brasiliano, ieri a Torino per le visite mediche (i dettagli dei test nell’articolo a fondo pagina), è nei piani del dg Fabio Paratici almeno dall’inverno. L’uomo mercato bianconero, dopo la cena di agosto con l’ad del Barcellona Oscar Grau e lo scambio di giovani concretizzato a gennaio (Matheus Pereira-Marques), si è mantenuto in stretto contatto con il collega blaugrana. E così nei mesi scorsi i due dirigenti, con la collaborazione dell’intermediario Fabrizio De Vecchi, hanno messo a punto il primo grande scambio del calciomercato ai tempi del Coronavirus: Arthur alla Juventus per Miralem Pjanic al Barcellona. Un’operazione da 70 milioni di euro (Pjanic più 10 milioni) con ricche plusvalenze per tutti (47 milioni per i bianconeri, più di 50 per i catalani). Il parto è stato lungo, ma tanto negli ambienti bianconeri quanto in quelli catalani hanno sempre avuto fiducia di riuscire ad arrivare al traguardo entro la chiusura dei bilanci di domani (30 giugno). E così è stato.
Antipasto di Juve
Il matrimonio era scritto da tempo. Pjanic ha dato la propria disponibilità al trasferimento in Catalogna ad aprile, mentre Arthur ha sciolto le riserve solamente nei giorni scorsi. Non tanto perché non gradisse l’opzione juventina, quanto piuttosto perché si era sentito messo sul mercato a sorpresa dal Barcellona. Il centrocampista della Nazionale brasiliana ha impiegato più di due mesi per il fatidico sì, ma dopo il primo assaggio bianconero di ieri probabilmente si sarà pentito di averla tirata così per le lunghe. Arthur ci ha messo un po’ a digerire l’addio al Camp Nou, però adesso sembra andato anche oltre. Il blitz torinese gli ha permesso di visitare le strutture, vedere lo Stadium, conoscere i dirigenti di persona e firmare un contratto quinquennale con la Juventus da 5 milioni più bonus. L’ex Gremio è juventino a tutti gli effetti, adesso. Ma proprio come Pjanic, l’altro protagonista dello scambio (per il bosniaco contratto di 4 anni a 7 milioni e mezzo d’ingaggio con il Barcellona), dovrà pazientare fino a fine agosto per iniziare la nuova avventura. L’affare è chiuso e il 12 agosto (stesso giorno di De Ligt) festeggerà il compleanno da juventino. Il cambio di maglia, però, sarà effettivo soltanto qualche settimana dopo, cioè a partire dalla stagione 2020-21. Il regista juventino, avendo dato il via libera all’operazione mesi fa, sta vivendo la situazione un po’ anomala con tranquillità.
Già, Pjanic ha metabolizzato tutto durante il lockdown e sogna di salutare la Juventus, dove si trova tuttora benissimo, con la doppietta scudetto-Champions. Il 30enne ex romanista si sta dimostrando abile e professionale nel gestire presente e futuro. In un certo qual modo è un’esperienza che ha già vissuto nel 2016, quando ha disputato gli ultimi mesi con la Roma ben consapevole del fatto che in estate sarebbe diventato juventino. Per Arthur, invece, è tutto nuovo. E in particolare la sua separazione dal Barcellona non è stata serena come quella di Pjanic con il mondo bianconero. Tanto che il brasiliano, adesso che ha testato la Juventus di persona, non vorrebbe aspettare la fine di agosto. Avesse potuto, si sarebbe fermato a Torino già ieri e in giornata si sarebbe presentato alla Continassa agli ordini di Maurizio Sarri. Del resto Arthur è anche il primo colpo “sarriano” e segna l’inizio dell’opera di abbassamento dell’età media (il blaugrana ha 6 anni in meno di Pjanic) e del monte ingaggi della rosa juventina.