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Balzaretti: “Io, Delio Rossi, Palermo, la Roma. E il gol nel derby…”

Un ritratto minuzioso e dettagliato di tre tra gli allenatori più significativi nella carriera di Federico Balzaretti, da calciatore i primi due profili, da dirigente il terzo. L’esterno mancino classe 1981, oggi opinionista e commentatore tecnico per DAZN, traccia tre impeccabili affreschi, umani e professionali ,di alcuni dei tecnici che hanno fortemente caratterizzato la sua parabola nel mondo del calcio.

Delio Rossi, con il quale Balzaretti ha condiviso stagioni indimenticabili in un Palermo stellare, capace di sfiorare la qualificazione alla Champions League e disputare la finale di Coppa Italia contro l’Inter nel 2011. Rudi Garcia, suo tecnico alla Roma in un’annata topica della sua esperienza da calciatore, Luciano Spalletti con cui ha vissuto intensi trascorsi in giallorosso nella nuova veste da dirigente dopo il ritiro dall’attività agonistica. L’ex calciatore fotografa nitidamente i tre profili nel corso dell’intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

ROSSI – “Delio Rossi? Io non sono uno che scrive molto, ma lo faccio per timidezza, non scrivo molto agli allenatori che ho avuto né mantengo contatti particolarmente fitti. Delio è uno dei pochi tecnici che sento ancora, è stato un maestro ed è stato un papà per molti di noi. Ha una cura del dettaglio che poche volte ho riscontrato in carriera. E’ riuscito a farsi bene da tutti, inoltre aveva uno staff straordinario, competente, unito e preparato, dal tecnico in seconda ai preparatori atletici e tutti i componenti, e questo aiuta tanto ad ottimizzare il lavoro ed a raggiungere i risultati. Quindi a livello umano era un papà per tutti noi, a livello calcistico era un maestro. Sono maturato e sono cresciuto tantissimo con lui,  ho imparato tanto sotto il profilo tattico e calcistico, nonostante avessi già 28 anni, arrivando persino ad ottenere la gioia e la gratificazione della convocazione in Nazionale maggiore”.

GARCIA “Rudi Garcia? Sono andato a trovarlo a Lione un mesetto fa e ho fatto una scappata per vedere una partita e un allenamento. La cosa che in assoluto che mi è piaciuta più di tutto è la sua positività. Garcia è un allenatore estremamente sereno e questo è molto importante mantenere un certo tipo di positività in seno al gruppo anche nei momenti non facili. Anche dopo una brutta sconfitta cercava sempre di vedere l’aspetto positivo, di dare sempre fiducia, un fattore che costituiva un valore aggiunto, certamente molto importante quando gestisci un gruppo: analizzare errori ed elementi negativi è doveroso, ma sempre sottolineando, anche nel risultato non positivo, la parte migliore dalla quale ripartire”.

SPALLETTI –  “Spalletti? E’ uno degli allenatore più bravi che io abbia mai visto, ma da cui purtroppo non ho avuto il piacere di essere allenato da calciatore. Dico purtroppo, perché mi sarebbe piaciuto tantissimo essere guidato da lui, per il carattere che ha, molto sanguigno, è una persona sincera, un uomo che ti dice tutto in faccia e questa è una cosa straordinaria che personalmente apprezzo molto. A livello di strategia e lettura, oltre che del lavoro sul campo, vedendolo da fuori è uno degli allenatori più preparati che io abbia mai visto. Un possibile rilancio in Italia o magari all’estero? Per lui vedo in futuro una squadra un pochettino più piccola, squadra di media o alta Serie A.  Lo vedo ancora in Italia probabilmente, in un club ambizioso ma non ancora di primissima fascia che lui può portare a livelli ancora più alti,  perché lui è un allenatore davvero capace. Lui è un manager in grado di  lavorare con profitto sia con giovani e con i più esperti, poiché ha la personalità giusta per guidare giocatori di alto livello, ma anche la visione e la sensibilità per lavorare con i giovani. Per per cui un progetto giovane, un progetto stimolante e nuovo,  per Spalletti credo sarebbe l’ideale”.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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