TORINO – «Suarez? Se fosse un quadro potrebbe essere l’Urlo di Munch». Parola di Ariedo Braida, tanto esperto e appassionato di calcio quanto di arte. «Ma quello di Munch è un grido di dolore, mentre quello di Luis è un invito alla battaglia. A vincere la partita, sempre». Braida, architetto del grande Milan di Berlusconi in tandem con il plenipotenziario Adriano Galliani, ha conosciuto da vicino – e di persona – l’uruguaiano nel mirino della Juventus durante i cinque anni trascorsi al Barcellona, di cui è stato dirigente fino allo scorso autunno.
Se ripensa a Suarez, quale aneddoto le viene in mente?
«Mi è capitato più volte di dirgli: “Tu sei italiano e friulano come me grazie a tua moglie”. Lui rideva, si faceva per scherzare».
In realtà adesso le origini della moglie Sofia potrebbero essere decisive per fargli ottenere il passaporto comunitario e raggiungere la Juventus, con cui ha già un accordo di massima.
«Non entro nell’argomento, sono cose personali. Comunque un po’ di italiano già lo parlava e nel caso farà presto a imparare la nostra lingua in fretta».