CAGLIARI – La Lazio bagna il proprio debutto in campionato con un convincente 2-0 alla Sardegna Arena di Cagliari, frutto delle reti di Lazzari, la prima in maglia biancoceleste, dopo soli 4 minuti, e della Scarpa d’Oro 2020 Ciro Immobile al 74′. Positiva prestazione di Marusic, autore di entrambi gli assist, esordio per Escalante. In casa sarda, dopo un primo tempo da incubo, buona reazione nella ripresa, con Simeone che fallisce una clamorosa chance che sarebbe valsa il momentaneo 1-1.
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Le scelte di Di Francesco e Inzaghi
Di Francesco si presenta alla Sardegna Arena con un fluido 4-3-3 (4-1-4-1 all’occorrenza), con il tridente formato da Sottil, Joao Pedro e Simeone supportato da Nandez, Marin e Rog. Solo panchina per il nuovo acquisto Godin, guida la difesa Klavan affiancato da Walukiewicz con Faragò e Lykogiannis sugli esterni. Tra i pali Cragno. Nonostante l’emergenza, Simone Inzaghi non rinuncia al classico 3-5-2, con Patric, Acerbi e Radu davanti a Strakosha e Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto e Marusic, eccezionalmente sulla corsia mancina, dietro a Correa ed Immobile.
Sblocca Lazzari, Lazio avanti a Cagliari
La Lazio, all’esordio stagionale in campionato (recupererà la prima giornata con l’Atalanta mercoledì 30 settembre), impiega appena 4′ per lanciare la sfida a Juve ed Inter e ricandidarsi tra le favorite per lo Scudetto: Marusic ignora Immobile sul vertice mancino dell’area sarda, si destreggia e mette in mezzo, il pallone leggermente deviato diventa al bacio per Lazzari che, con Cragno tagliato fuori dalla traiettoria, appoggia in rete per l’1-0. Il vantaggio non appaga i biancocelesti, che anzi continuano a spingere, mentre il Cagliari perde certezze. L’autore del gol offre una buona opportunità alla Scarpa d’Oro 2020, ma la difesa chiude, Klavan recupera in extremis su Correa, murati i tentativi di Milinkovic, Marusic e ancora Immobile, quindi termina alta una rovesciata del centrocampista serbo. I ragazzi di Di Francesco si rivedono soltanto al 22′, con un calcio di punizione da posizione defilata di Lykogiannis (il pallone sorvola la traversa), e al 25′, con Strakosha che respinge un tiro dal limite di Rog dopo uno svarione di Patric. Immediata la controrisposta laziale: una pennellata di Luis Alberto mette in moto Immobile, ma Cragno blocca senza problemi. Milinkovic e Lazzari duettano a meraviglia, Lykogiannis e il croato ex Napoli faticano terribilmente a leggere in anticipo le giocate dei diretti avversari, e proprio sull’out destro nasce una nuova, colossale occasione biancoceleste, col Cagliari che si salva solo grazie ad un provvidenziale recupero di Klavan.
Dominio Lazio, palo di Correa
Accade di tutto al 33′: Marusic manda in porta Milinkovic che resiste di forza alla carica di Lykogiannis, miracolosa parata di Cragno, subentra Lazzari che subisce forse fallo da rigore, ancora il serbo che prova a giro da posizione impossibile, palo di Correa sulla respinta della difesa sarda e girata di Immobile in curva. Tutto inutile, il forte centrocampista di Inzaghi si trovava, in principio, in fuorigioco. La Lazio non si ferma e 30 secondi dopo ci riprova dal limite il capocannoniere dello scorso campionato (risposta in due tempi del portiere rossoblù), quindi Lazzari sbaglia l’ultimo passaggio col Tucumano tutto solo. Mani sul volto per Di Francesco, che se la cava anche al 41′, con Immobile che fallisce l’assist del 2-0 a due passi dalla linea di porta, e al 42′, con Cragno salvifico sull’interno a giro dello stesso attaccante scuola Juve. Neppure un calcio di punizione da ottima posizione “regalato” da Leiva e calciato alto da Joao Pedro permette al Cagliari di rendersi davvero pericoloso: è l’ultima emozione di un intenso primo tempo.
Marusic show, Immobile fa 2-0
Si cambia campo e con esso muta il favore del vento, che nella prima frazione soffiava forte verso la porta di Cragno. Il Cagliari pare trasformato e, se al 47′ Marin sbaglia il filtrante per Simeone, un giro di lancetta più tardi Joao Pedro impegna Strakosha con una staffilata dai trenta metri, mentre l’argentino figlio d’arte spara clamorosamente alto il tap-in di controbalzo a porta praticamente vuota. La Lazio non si scompone e torna a far viaggiare rapidamente il pallone, mentre il piede educato di Luis Alberto premia l’ennesima sgroppata di Lazzari, costringendo la difesa sarda agli straordinari per evitare spiacevoli sorprese. Il primo ammonito della gara è Marin, “imitato” da Leiva, richiamato in panchina da Inzaghi, che lo sostituisce col neo-acquisto Escalante (63′). Strepitosa azione di matrice biancoceleste al minuto 64, con Luis Alberto che dà il là e mantiene il possesso con una giocata da terra, Immobile nei panni di rifinitore e Milinkovic che spara in porta, esaltando i riflessi di Cragno. Di Francesco, però, ha rivitalizzato i suoi, che rispondono colpo su colpo e al 66′ Walukiewicz sfiora il pari sugli sviluppi di un calcio punizione, mentre Caligara prende il posto di Marin. Ricorre a qualche accorgimento anche Inzaghi, che getta nella mischia Caicedo ed Akpa Akpro per Correa e Milinkovic (70′). Sottil prova a prendere per mano i suoi con una serie di eleganti giocate, ma Marusic ha piani differenti e, autolanciandosi di tacco, percorre la fascia a tutta velocità e serve a Immobile l’assist, il secondo personale della partita, per il 2-0 che pone fine alle ostilità a 16′ dal termine. C’è tempo per gli ingressi di Pavoletti (accolto dagli applausi dei mille della Sardegna Arena), Zappa, Despodov e Tripaldelli (fuori Sottil, Faragò, Simeone e Lykogiannis) da una parte e Parolo e Cataldi (per Radu e Luis Alberto) dall’altra.