Di RAMONA MARCONI
ROMA – Ci avviciniamo a grosse falcate a Lazio-Inter, il big match di domenica sera tra le prime della classe. Solo un punto separa le due contendenti al tricolore. Da una parte la Lazio, la regina di questo campionato, che continua una marcia impressionante collezionando ben 18 risultati utili consecutivi. Dall’altra, l’Inter di Conte vogliosa di riscattare la sconfitta di Coppa Italia contro il Napoli. Ma che partita sarà? Lo abbiamo chiesto – in esclusiva – al doppio ex di questa grande sfida, Juan Pablo Carrizo.
Lazio-Inter, sarà il big match di domenica sera tra le prime delle classe. Che partita ti aspetti?
Mi aspetto una partita molto combattuta, perchè la posta in palio è altissima. Le due squadre si stanno giocando lo scudetto.
Chi vedi favorita tra le due?
È difficile dire chi sia favorita tra le due perchè sono due squadre molto consapevoli e sanno bene quanto sia importante questa gara. Calcolando che la Lazio gioca in casa, questo potrebbe rappresentare un vantaggio per i biancocelesti.
Si scontreranno anche i due migliori allenatori: da una parte Inzaghi, dall’altra Conte…
Conte è un allenatore molto intelligente e molto esperto, capace di scoprire i punti debole dell’avversario. Simone ha dimostrato con i fatti di essere un allenatore di livello. Sarà una gara dì stratega. Per fortuna sono dall’altra parte e sicuramente mi godrò lo spettacolo.
Immobile da una parte, Lukaku dall’altra. Un giudizio sui due giocatori…
Ciro immobile non lo scopriamo adesso: già si era rivelato ai tempi del Torino. Aveva dimostrato di essere un bomber con la B maiuscola. Lui è stato sicuramente, insieme ai suoi compagni, uno dei principali artefici di questa posizione in classifica. Su Lukaku non avevo dubbi circa il suo potenziale, ma i numeri parlano da soli: 18 rete in 25 partite. Un debutto in Serie A semplicemente pazzesco!
Da portiere, cosa ne pensi di Strakosha?
Thomas è una certezza, anche qui lo dimostrano i numeri, visto che la Lazio è la squadra che ha preso meno gol in campionato.
Quest’anno c’è anche la Lazio a competere per lo scudetto insieme a Juve e Inter. Chi vedi favorita tra le tre?
Per il bene del calcio, mi auguro che tutte tre riescano a continuare così fino alla fine. Ci guadagnerà lo spettacolo e ci terrà tutti attaccati alle tv.
La sconfitta dell’Inter contro il Napoli può incidere sulla sfida di domenica?
A volte ti può capitare una giornata storta. Non credo sia il caso di preoccuparsi.
Hai giocato nella Lazio e nell’Inter. Un ricordo a cui sei più legato con la Lazio e uno con l’Inter…
Ricordo la mia prima partita in serie A contro il Cagliari e sentivo molta emozione e la pressione di indossare una maglia così rappresentativa a livello nazionale. Un altro bel ricordo è stato quando abbiamo vinto la Coppa Italia nel 2008: era il mio primo anno in un Paese nuovo e quindi fu un esordio molto gratificante. All’Inter è stato diverso a livello emozionale: ti trasmettono i valori di una famiglia. E proprio questo è stato ciò che ho cominciato a fare. Non a caso, appena arrivato a Milano, ho avuto la mia prima bimba. Indossare quella maglia e difendere la porta nerazzurra è stato qualcosa di straordinario.
Per chi tiferà Carrizo domenica?
Non posso rispondere: è come se ti chiedessero chi scegli tra mamma e papà…
Cosa fai adesso?
Adesso sono libero, ma ho ancora voglia di fare quello che amo, ma l’ultima avventura a Cerro Porteño non è andata benissimo perchè la famiglia non si è ambientata e non sopportava di vivere lì. Così, insieme a mia moglie, a fine stagione, abbiamo deciso di finire questa avventura e siamo tornati a casa, a Monterrey, in Messico.