“Se il campionato riprenderà giocheremo molte partite in un lasso di tempo molto breve, quasi tre alla settimana, ma soprattutto in estate, il periodo più caldo dell’anno“. Claudio Ranieri prova ad analizzare il campionato che verrà e che a breve potrebbe riaprire i battenti. L’allenatore della Sampdoria – in un’intervista al ‘The Times of India’ – ha parlato anche delle sensazioni che provocherà giocare a porte chiuse: “Senza i tifosi e la loro passione non è la stessa cosa. Da giocatore non sono mai stato coinvolto in una gara a porte chiuse, mi è successo un paio di volte come allenatore, compresa l’ultima dell’8 marzo prima che venisse bloccato tutto. Non mi sembrava di giocare in casa: i tifosi sostengono la squadra ed hanno sempre un ruolo chiave. Anche se il risultato è buono, senza di loro, non è la stessa cosa“. L’ex tecnico della Roma si sofferma anche sulla nuova regola dei cinque cambi: “Fortunatamente è stata approvata, sono sicuro che ci aiuterà“.
Cinque cambi, Var e proteste con gli arbitri: parla Rizzoli
A precisare le modalità con cui questa nuova regola potrebbe essere inserita in Serie A, è intervenuto Nicola Rizzoli, designatore degli arbitri nel massimo campionato italiano: “Da un punto di vista regolamentare è importante che non possano essere utilizzate dagli allenatori strategie per perdere tempo, mantenendo la possibilità di fare questi cinque cambi in soli tre slot. Ma saranno la Federazione e le leghe a decidere se accettare la novità”. L’ex direttore di gara bolognese, intervistato da ‘Radio 1’, continua: “Noi siamo pronti per l’eventuale ripresa, restiamo in attesa del confronto del 28 col Governo. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo. Divieto di protestare con gli arbitri? Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e dunque quando non verranno rispettate bisognerà intervenire. Questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l’arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante”. Sul Var: “Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto, quindi riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità al campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l’operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un’altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexiglass e l’utilizzo delle mascherine: auspichiamo che non ci sia alcun tipo di rischio”.