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“Così si può evitare la quarantena di 14 giorni in Serie A”

TORINO – Una soluzione per avere una inferiore ai 14 giorni, per evitare di bloccare il campionato con un calciatore positivo al , c’è. Lo sostengono Francesco Vaia, membro della commissione medica della Federcalcio e direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, e Walter Della Frera, membro della commissione medica Figc in quota Assocalciatori. A nostro giudizio, più che il post, va osservato il pre – dice dottor Vaia a Radio Punto Nuovo – il gruppo squadra poteva essere messo in un centro sportivo e in 15 giorni fare uno screening generale, così da avere la quasi certezza di avere un gruppo negativo. Quando si sceglie un’altra strada che è quella di mandarli a casa, il soggetto ha una sua vita relazionale. Oggi abbiamo una curva bassissima, ma comunque ci sono dei positivi. Se la decisione a monte è sbagliata, a valle diventa difficilissimo metterci mano. È un atto farisaico dire di riprendere il campionato con una norma che dice di bloccarlo in caso di quarantena. L’unica cosa di buon senso da poter fare è mettere sotto monitoraggio, un contact tracing, tutto il gruppo. A oggi, di fronte la decisione del CTS, è evidente che sia frutto delle divisioni di chi la voleva cotta e chi cruda. Porte aperte? Ci spero e ci conto. Sono stato sempre severo, ma sereno. La società sta riaprendo, il contact tracing continuo e costante ci aiuterà. Così andando, possiamo prevedere una parziale apertura degli stadi“.

Quarantena più breve

Anche Walter Della Frera ha dato soluzioni possibili dai microfoni di Radio Punto Nuovo: “È vero che i casi sono in diminuzione, per fortuna anche in Lombardia le sale di rianimazione si stanno svuotando. I casi che abbiamo non sono più gravi, evidentemente c’è stata una diminuzione della viremia. Modifiche al protocollo? L’incubazione del virus va dai 7 ai 14 giorni, il rischio di avere un tampone negativo all’inizio e poi trovarsi con un contagio, allo stato attuale, impedisce al Cts di approvare una quarantena di giorni in meno. Senz’altro speriamo che il base alla curva, all’andamento, alle osservazioni, anche il Cts possa pensare ad una quarantena inferiore ai 14 giorni. Mi affido al comitato che deve decidere, ma noi ovviamente facciamo le nostre osservazioni, sempre attenendoci a ciò che dice il governo. Continueremo a portare dati affinché la quarantena possa ridursi, perché siamo tutti consci che in caso di quarantena di 14 giorni, è difficile completare il campionato”.

Test salivari più veloci

Il dottor Della Frera indica una strada: “Test salivari? Se venissero validati ci permetterebbero, in tempi estremamente veloci, aumentando il monitoraggio di ogni soggetto, uno dei fattori che potrebbero far cambiare idea al Cts e quindi accorciare il tempo della quarantena. Insieme ad applicazioni ad hoc e a un contact tracing ristretto, ritengo che possa essere la svolta. Sono tutte ipotesi che vanno vagliate“.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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