Cristiano Ronaldo è più forte di marzo. , lo dicono i dati fisologici misurati dallo staff bianconre che tiene sotto controllo tutta la rosa, praticamente giorno per giorno. E così trovano conferma tecnica le parole cinguettate dal portoghese dopo l’allenamento di tiri in porta con l’amico-compagno Carlo Pinsiglio: «Allenamento per perfezionarsi insieme a Carlo Pinsoglio. Mi sento più forte».
Sì, Cristiano è più forte, nel senso fisico del termine, perché le prove di forza con le macchine hanno fornito dati leggermente superiori rispetto a quelli di marzo, frutto dei rigorosi allenamenti in palestra di CR7 che nei mesi trascorsi a Madeira, dove si era trasferito il 9 marzo, ha lavorato indefessamente con le macchine a sua disposizione (ha una palestra degna di un club di alto livello). Ma è anche più veloce di quando il calcio si è interrotto dopo Juventus-Inter: lo spunto in velocità è migliore e, anche in questo caso, si tratta del risultato del lavoro svolto nei quasi tre mesi di stop forzato, durante i quali Ronaldo ha sfruttato le strutture del Nacional di Madeira (la sua seconda squadra sull’isola natìa dopo l’Andorinha) per esercitarsi duramente sugli allunghi e svolgere gli allenamenti che gli ha suggerito l’amico velocista Francis Obikwelu.
Usando un paradosso si può dire che l’effetto Covid per lui è stato positivo. Tecnicamente, infatti, Ronaldo ha passato tre mesi ad allenarsi senza giocare mai una partita. Certamente un po’ alienante per un agonista come lui che ha bisogno del confronto sul campo per alimentare la sua carica psicologica, ma nello stesso tempo l’ideale per coltivare il proprio fisico senza i microtraumi che una partita comporta quasi sempre, lavorando seguendo una tabella che ha studiato e continuamente aggiornato con gli esperti che lo seguono e gli stessi preparatori della Juventus. Insomma,[…]
Sarri, al di là della posizione, è soddisfattissimo della condizioni in cui ha trovato il suo gioiello, brillante come non lo ha mai visto e pronto per la ripresa. Sotto tutti i punti di vista perché Ronaldo ha lavorato anche sulla particolare condizione psiologica nella quale riprenderà il campionato. Come tutti, infatti, è preoccupato dall’effetto porte chiuse che ha sperimentato contro l’Inter prima dell’interruzione. Una sensazione strana e nella quale non si è trovato perfettamente a suo agio, dopo una carriera passata a infiammare, in un senso o nell’altro, i più grandi stadi del mondo dall’Old Trafford al Santiago Bernabeu. Ronaldo si carica con il pubblico, sia che lo sostenga sia che gli sia ostile: l’energia passa e lui la trasforma in agonismo. E così ha lavorato anche sull’aspetto psicologico, cercando di trovare tecniche per trovare la concentrazione. Quindi punterà tutto sulla voglia di vincere, quella smania che lo spinge sempre oltre i limiti e che lo contraddistingue sempre, anche quando si tratta di sfidare i compagni nella gara di tiri in porta a fine allenamento (chiunque lo conferma, vuole vincere anche lì, come in ogni sfida in cui si mette alla prova).