Lo smartphone di Conte inondato di chiamate e di messaggi whatsapp, negli ultimi quattro giorni. Tutti con lo stesso tono: “C’è da finire un lavoro insieme”
Prigioniero dell’Inter, Antonio. Prigioniero dell’affetto che lo ha circondato da sabato notte fino a ieri all’ora di pranzo, quando ha messo da parte il telefono per avviarsi a Villa Bellini. Dietro l’approccio “morbido” al meeting c’è un Conte che non se l’è sentita di mollare l’Inter. E dunque ha alzato il piede dal pedale dell’acceleratore. Calma e sangue freddo, deve aver pensato l’allenatore. Perché a queste persone non posso dire di no. Quali persone?