Calciatore, allenatore, presidente. Ma anche “Dio”, “Signore”, “maestro”. Zlatan Ibrahimovic non è mai stato a corto di definizioni per se stesso, come ha dimostrato per l’ennesima volta dopo la vittoria del Milan contro la Juventus. Lo svedese ha sottolineato la sua importanza nello scacchiere milanista con l’ultima delle sue dichiarazioni ad effetto. “Sono presidente, giocatore ed allenatore!”, spiega lo svedese. E poi ancora: “Se arrivavo al Milan dal primo giorno, vincevamo lo scudetto”. Per poi concludere con una ammissione: “mi dispiace per i tifosi, può essere l’ultima volta che mi vedono dal vivo”.
EX PADOVA – Eppure c’è qualcuno che non è d’accordo. Ogni divinità, si sa, ha qualche…miscredente. Quello più recente si chiama Felipe Campanholi Martins e fa il centrocampista al D.C. United, nella MLS. Un calciatore dalla storia assai particolare, considerando che è arrivato in Italia giovanissimo per unirsi alle giovanili del Padova, ma poi è stato svincolato per un difetto cardiaco. Poco male, perchè l’italo-brasiliano ha poi trovato la sua strada in MLS, prima con i Montreal Impact, poi con i New York Red Bulls, con i Vancouver Whitecaps e ora nella capitale statunitense. Nella sua lunga esperienza nella lega nordamericana ha incrociato Zlatan e…non gli è evidentemente piaciuto.
FELICE – “Sono felice che tu non sia più qui in MLS”, spiega sul suo account Twitter citando le dichiarazioni dello svedese dopo la partita del Milan. Un attacco diretto, che ha causato reazioni più o meno prevedibili. Qualcuno gli ha risposto chiedendo…”e tu chi saresti?”. Ma alcuni tifosi hanno spiegato: “Hai ragione al 100%, Felipe. È venuto qui, ha preso un sacco di soldi e se n’è andato. Non ha per niente avuto sulla MLS l’impatto che il suo stipendio richiedeva”. Insomma, l’ennesima dimostrazione che da quelle parti Ibrahimovic non è riuscito a convincere tutti e che, tra tanti tifosi adoranti e ammirati, ha anche lasciato parecchi nemici. Ma del resto, non si può piacere a tutti. Neanche…quando si è Zlatan.