TORINO – Alla soglia dei 30 anni Danilo può scrivere un nuovo capitolo della sua vita professionale. Da gregario di lusso a nuovo senatore, in grado di scalare le gerarchie alla Juventus e nel Brasile. In Nazionale (è sceso in campo nella notte contro la Bolivia per le qualificazioni mondiali) ha avuto il compito di sostituire Dani Alves, diventando il nuovo terzino destro della formazione verdeoro, in bianconero è stato scelto da Andrea Pirlo per giocare titolare nella difesa a 4 come terzino destro contro la Sampdoria e nella difesa a 3 da centrale destro nella sfida in casa della Roma. Con Maurizio Sarri il brasiliano veniva schierato nel suo ruolo naturale di terzino destro, anche se in emergenza ha giocato sulla fascia sinistra, totalizzando 32 presenze e 2 gol, adesso il reparto arretrato della Juventus si è presentato in una veste più moderna, nella quale c’è bisogno di elementi elastici, come il brasiliano che dà ampie garanzie proprio per la sua duttilità, per variare modulo e impostazione a partita in corsa. Danilo non è comunque nuovo nel ruolo: lo ha già provato sia ai tempi del Manchester City con Pep Guardiola sia nel Santos con Muricy Ramalho. E ha sempre funzionato bene. All’occorrenza, poi, potrebbe anche essere avanzato di qualche metro come esterno di centrocampo. Ma la crescita del brasiliano non è legata a una questione esclusivamente tattica. Anche come atteggiamento in campo Danilo è cambiato, lasciando spazio al suo altruismo nei confronti dei compagni e a un modo diverso di giocare la palla. «In questa fase della mia carriera – spiega – sono molto più interessato nel cercare di aiutare a costruire, toccare molto la palla, aiutare a dare la palla pulita ai centrocampisti offensivi e agli attaccanti e non soltanto a difendere o ad attaccare, correndo sempre avanti e in dietro, come ho fatto in Brasile e all’inizio della mia carriera. Mi piace molto la fase iniziale della costruzione e l’attenzione nei passaggi».
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Continuità
Dalle sue parole si vede già lo zampino della cura Pirlo: non soltanto la corsa, ma anche il possesso palla, i passaggi mirati, il dominio dello spazio. E’ soltanto da due mesi che Danilo lavora agli ordini di Pirlo, però il Maestro è riuscito a inculcare la sua lezione. Il brasiliano ha trovato anche dei punti in comune tra il suo nuovo tecnico alla Juventus e il ct del Brasile, Tite. «La cura dei dettagli è la principale somiglianza tra il Pirlo e il Tite». […]
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