Dario Silva ne ha davvero per tutti. L’uruguaiano, che attualmente vive a Malaga e lavora in una pizzeria dopo aver subito l’amputazione di parte di una gamba, ha rilasciato parecchie dichiarazioni negli ultimi giorni. E, come al solito, non si è nascosto dietro un dito. Prima, in un’intervista a calciocasteddu.it, se l’è presa con Ventura, di cui ha detto “un bravissimo allenatore, ma mi fa schifo come persona”. E poi, ai microfoni di Radio Marca, ha attaccato addirittura Tabárez. Il “Maestro”, un mito del calcio uruguaiano, non ha decisamente fatto breccia nel cuore dell’ex Cagliari, che non sembra aver particolarmente in simpatia il commissario tecnico della Celeste…
TABAREZ – “Tabárez il mio miglior allenatore? È un tipo inutile, non ha vinto niente. In 14 anni con l’Uruguay ha vinto solo una Copa America. E qui in Europa è uscito dalla Champions e l’hanno subito mandato per strada. Statisticamente non ha apportato nulla all’Uruguay. Con i giocatori che abbiamo avuto, sia in attacco che in difesa, non siamo riusciti a diventare campioni del mondo”. Nel suo paese non la pensano così, considerando che Tabárez è amato e riverito praticamente da tutti. Ma forse gli anni in Serie A hanno trasformato Dario Silva…in un italiano. E infatti il modello è un altro… “Il migliore allenatore che abbia mai avuto è stato Trapattoni, mi ha insegnato il calcio”.
CAVANI – L’ex calciatore del Cagliari ha anche modo di parlare dei suoi connazionali celebri di oggi. Il suo preferito? Il Matador Cavani. E Silva ha un desiderio neanche troppo segreto: che l’ex Palermo e Napoli finisca al Bernabeu. “Sogno di vedere Cavani al Real Madrid. Spero che non vada al Newcastle. Credo che a Florentino non interessi come calciatore, ma vorrei vederlo con la camiseta blanca. Cavani mi somiglia. Ha velocità, potenza e carattere”. Carattere che non manca a una delle nuove stelle del Real, l’uruguaiano Fede Valverde. Un giocatore che Dario Silva stima molto. “La sua è stata un’esplosione straordinaria. Il sangue indigeno dei nostri antenati ci regala una grande resistenza”. E una certa propensione alla polemica…