Dopo un’intera vita con la maglia della Juventus, Paolo De Ceglie è ad oggi a Miami, città in cui ha iniziato una nuova avventura. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni l’ex calciatore bianconero ha ripercorso gli anni passati a Torino, dalle giovanili fino allo scudetto con Conte, analizzando l’attuale andamento del campionato di Serie A.
Lo scorso 12 gennaio è stato ufficializzato il suo passaggio al Miami Beach CF dove giocherà e allo stesso tempo avrà un ruolo societario. A cosa è dovuta questa scelta? “Avevo ancora molta voglia di giocare – – inoltre sto dando una mano a livello organizzativo, anche nel formare la seconda squadra e aiutare i giovani. E’ stato un insieme di cose che mi hanno convinto a sposare questo bellissimo progetto.”
De Ceglie a Miami, dal suo profilo Instagram
Qual è l’esperienza che ricorda con maggiore entusiasmo? “Il primo scudetto con Conte, è stato il più bello, il più festeggiato ed il più sudato. E’ un sogno che si è realizzato. Antonio Conte è stato fondamentale, così come lo sono stati i giocatori che hanno creduto in lui. Non è una novità, Conte ha sempre fatto bene ovunque abbia allenato.” Come vede l’Inter di Conte? “I nerazzurri, così come la Lazio, stanno facendo un grandissimo campionato, lo scudetto sarà combattuto fino alla fine. Credo comunque che la favorita resti la Juventus.” Che effetto le ha fatto vedere Conte firmare con l’inter? “Nonostante Juventus e Inter siano da sempre rivali gli allenatori sono professionisti, è normale che accadano queste cose, anche se vanno contro al proprio tifo. L’amore per una squadra e il lavoro non sono due cose che vanno di pari passo, ma credo che alla fine Conte sia bianconero.” Come vede la Juve di Sarri? “Questa squadra è sempre fortissima, il livello dei giocatori è straordinario, per vedere se è migliorata o meno dipenderà dai risultati a fine stagione. Le annate della Juve vengono ormai giudicate dall’andamento in Champions League e da ciò che accade in campionato. Parlare di gioco o interpreti è troppo, verrà giudicata in base a ciò che riuscirà a portare a casa.”
C’è un motivo per il quale non ha scelto di restare in Italia? “In Italia sono rimasto alla Juve per tanti anni, quando sei al top è poi difficile adattarti ad altre situazioni. Ho preferito scegliere un’esperienza nuova, non solo sportiva ma anche di vita.”