TORINO – Derubricato ad ordinaria amministrazione già nella serata di domenica proprio dal tecnico bianconero, il fugace screzio dell’Olimpico tra Paulo Dybala e Maurizio Sarri è stato riposto nel dimenticatoio dagli attori protagonisti senza strascico alcuno. Lo lasciava intendere il buonsenso, lo ha confermato ieri nella conferenza stampa ad introdurre l’odierna sfida di Coppa Italia contro l’Udinese l’ex manager del Chelsea. Che guarda oltre, verso l’orizzonte del terreno di gioco per lui sempre sovrano, e intanto si gode una Joya al… cento per cento. Perché l’argentino, passo dopo passo, ha conquistato il centro del progetto tecnico dell’allenatore toscano. A suon di prestazioni convincenti e di una crescente incisività sui risultati della squadra. Ma soprattutto perché, a garantire sulla percentuale che fa rima con perfezione, sono i numeri della vittoria di Roma.
A partire dal due su due che certifica come il numero 10 abbia messo lo zampino su entrambe le reti dei bianconeri, decisive per i tre punti ed il conseguente titolo platonico di campioni d’inverno. Punizione pennellata in mezzo all’area per la deviazione vincente di Demiral in apertura di gara, pallone riconquistato d’astuzia su Veretout e rigore procurato subito dopo. A spianare una strada che, in realtà, si è riscoperta quantomeno in falsopiano nell’incerta ripresa bianconera. Le cifre della partita, si diceva. Come il tre su tre raccolto da Dybala in tema di dribbling, una delle specialità della casa del 26enne di Laguna Larga. Che all’Olimpico ha puntato l’uomo, a riprova dello stato mentale di grande fiducia di cui gode, ma che soprattutto l’ha sempre saltato. A conferma, in questo caso, di quei mezzi tecnici sopraffini che avevano stregato la Juventus già nell’estate del 2015. Fino a completare il quadro dell’ennesima prestazione di spicco da parte della Joya con il dato più sorprendente: il sei su sei alla voce contrasti.