Come in campionato, Andrea Pirlo anche in Champions bissa la festa per l’esordio da allenatore con quella per la prima vittoria. E pazienza per il dispetto a Mircea Lucescu, che ha proposito di esordì lo lanciò sedicenne in Serie A nel Brescia: Pirlo lo ha ringraziato con un lungo abbraccio durante il riscaldamento e uno nel prepartita. Poi ognuno per sé, come è normale che sia, e l’allievo supera il maestro sfruttando bene le risorse superiori.
Risorse tra le quali il tecnico bianconero ritrova Ramsey e con lui rilancia dal primo minuto Chiellini, Cuadrado e Rabiot, per una Juventus più esperta ma che comunque continua a provare soluzioni nuove: stavolta Danilo il terzino-centrale lo va a fare a sinistra, permettendo a Cuadrado di rimanere sulla sua amata fascia destra, mentre in impostazione Bonucci si trova sul centro destra con Chiellini regista difensivo, compito in cui si disimpegna egregiamente a conferma di come certe ruvidezze tecniche del passato siano ormai solo un ricordo. In avanti Kulusevski si accentra con Morata e Ramsey in fase offensiva per allargarsi davanti a Cuadrado con palla alla Dynamo, lasciando il gallese e lo spagnolo più avanti. Posizioni “stabili”, invece, per Chiesa a sinistra e Bentancur e Rabiot davanti alla difesa.
Proprio Chiesa, all’esordio in Champions come Kulusevski, firma il primo pericolo al 12′: Morata si libera di due avversari a destra e avvia un’azione in velocità che transitando da Kulusevski e Ramsey si chiude a sinistra, dove l’ex viola con un diagonale costringe Bushchan alla deviazione in angolo. Bella parata che il portiere ucraino rischia di vanificare poco dopo, quando esce a vuoto su un corner scaturito dal precedente e un sorpreso Chiellini per poco non ne approfitta di testa. Tempo di un’altra conclusione di Chiesa, stavolta fuori, che poi proprio il capitano è costretto a chiedere il cambio per un problema muscolare ai flessori della coscia destra. Entra Demiral che si piazza sul centro destra mentre Bonucci riprende la classica posizione di centrale puro nella linea a tre in fase di impostazione, di centrale di sinistra nella linea a quattro difensiva. Il turco l’evoluzione tecnica di Chiellini deve ancora farla (d’altra parte ci sono 14 anni di differenza) e la Juventus perde qualcosa nella prima impostazione, ma continua a mantenere il controllo provando a pungere sulle fasce. Ci riesce quasi al 34′, quando Ramsey chiude una bella azione personale a sinistra con un cross basso per Kulusevski che di tacco impegna Bushchan. Facile, invece, per il portiere ucraino, bloccare il tiro centrale del gallese servito da sinistra da Chiesa al 40′ E’ l’ultima occasione di un primo tempo chiuso con la sensazione che una Juventus un po’ meno compassata – soprattutto in Bentancur (anche impreciso) e Rabiot – potrebbe facilmente aver ragione della Dynamo, a cui i bianconeri (in arancione) hanno dimostrato di poter comunque far male sulle fasce, dove il compatto 4-1-4-1 di Lucescu concede un po’ di spazio pur di chiudere ogni varco al centro.
Sensazione che si trasforma in realtà a meno di un minuto dall’inizio del secondo tempo. Bentancur trova Chiesa largo a sinistra, l’ala si libera di un avversario e crossa basso per Ramsey, che vistosi chiuso il tiro appoggia di tacco al limite per Kulusevski: la respinta di Bushchan sul sinistro dello svedese è un regalo perfetto per i 28 anni che Morata compirà venerdì e che inizia a festeggiare firmando lo 0-1. All’11′ arriva finalmente il momento dell’esordio stagionale per Dybala, che rileva Kulesevski prendendo però tatticamente il posto di Ramsey, che invece assume i compiti dello svedese. Il vantaggio non cambia il copione della partita, con la Juventus in compassato controllo di una Dynamo piuttosto rinunciataria fino a una ventina di minuti dalla fine, quando la squadra di Lucescu cambia uomini, assetto e atteggiamento provando a schiacciare i bianconeri. Pirlo inserisce forze fresche con Arthur per Bentancur e soprattutto Bernardeschi per Ramsey (buona partita) a destra, dove la Dynamo stava premendo. Proprio da lì però la Juventus chiude la partita al 39′: Cuadrado largo ha tempo di guardare in mezzo e pennella un cross perfetto per Morata, che di testa firma la sua doppietta e si scalda in vista del personale derby spagnolo con il Barcellona. Senza dimenticare il Verona in mezzo. Per riprendere anche in campionato il passo giusto con cui la Juventus ha iniziato la Champions.