A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Massimo , presidente della Sampdoria che ha parlato della ripresa della Serie A:
“Siamo felici della ripresa della Serie A, iniziare il campionato vuol dire che il mostro del coronavirus si sta dileguando e possiamo tornare alla normalità. Combattevamo contro un nemico invisibile ma ho sempre detto che con i presupposti giusti si poteva ripartire e ora ci siam”.
PARTITE IN CHIARO – “Non so cos’abbia detto Spadafora, lui fa politica e noi facciamo calcio e quindi andrebbe chiarito e specificato cosa veramente lui intendesse. Un conto è dirlo e un conto è farlo. Ho avuto paura? Sì, perché non avevo le ali per volare, fossi stato Icaro non avrei avuto paura ma sono Ferrero e ho vissuto questa tremenda punizione nella normalità e nella speranza dell’amore e della vita. Io sono stato il più danneggiato, faccio calcio e cinema ed entrambi erano fermi. Ma io amo entrambi i mondi, e li ho aspettati, adesso ripartiamo”.
PAY-TV – “Non ci sono dispute, ci sono accordi che vanno rispettati. Sky ha bisogno del calcio e il calcio ha bisogno di Sky. Io abbasserei un po’ i toni, torniamo allo sport perché in questo periodo si è parlato tanto, la miglior parola a volte è quella non detta. Speriamo di finire il campionato e tornare alla normalità. Tutti parlano, il comitato scientifico, il Governo che conta tante persone a decidere. Sarebbe meglio stare zitti. Io capisco tutti ma proprio non sapendo cos’è questo COVID-19 io sto zitto. Fino a quando non arriverà il vaccino bisognerà pregare Dio”.
RIPARTENZA – “L’importante è ripartire. La Sampdoria se la giocherà con tutti, chi è più bravo vince. Noi non temiamo l’Inter così come le altre squadre. Ho chiesto di affrontare prima i recuperi, magari avremmo bisogno anche di un po’ di fortuna. Adesso abbiamo Inter, Roma, Bologna e Spal: ci divertiremo”.
– “Siamo stati colpiti prima, anche il nostro medico a cui voglio molto bene sta meglio. I ragazzi stanno bene, sono sereni e hanno voglia di giocare. Questa cosa è molto triste, perché questa malattia non la conosciamo. Abbiamo avuto tra le 15 e le 17 persone positive, non è uno scherzo. I ragazzi sono felici, tranquilli, si stanno allenando, siamo felici di poter ricominciare a giocare”.