FIRENZE – “Per come la penso io, voglio distruggere tutto e rifare le cose da capo. Il Franchi non è il Colosseo: io non sto chiedendo di gettare giù il Colosseo o Palazzo Vecchio” sono le parole del presidente della Fiorentina Rocco Commisso dopo l’incontro a Palazzo Vecchio col sindaco di Firenze Dario Nardella in cui si è parlato dell’ipotesi di ristrutturazione dello stadio Franchi, monumento tutelato dalla Soprintendenza, soprattutto dopo l’approvazione dell’emendamento del Dl semplificazioni sul restyling degli impianti storici. Per il restyling del Franchi, Commisso ha spiegato di non voler “ripetere quello che è successo con la Mercafir. La situazione qui rimane quella che avevo detto a giugno: se le cose non si possono fare dentro i limiti della legge italiana non si farà niente. I tre punti base per fare lo stadio rimangono: il controllo dell’operazione, tempi ‘fast, fast, fast’ e costi ragionevoli. Dobbiamo andare al Ministero a Roma, si dovrà fare un progetto preliminare: io credo che la nuova legge sugli stadi sia stata cambiata per fare qualcosa“.
Le parole di Commisso sullo stadio
Non è da escludere però l’opzione che porta nell’hinterland di Firenze, a Campi Bisenzio, dove Commisso si è impegnato per l’acquisto di ampi terreni: “Domani – ha affermato il presidente viola – sarò a Campi e incontrerò il sindaco perché dobbiamo guardare tutte le opportunità“. Commisso ha ribadito che “al Franchi ci sono problemi di tipo sismico, di rispetto degli standard Uefa, dei sanitari. Se non mi fanno fare le cose e dovesse succedere qualcosa in quello stadio la responsabilità se la prenderà chi mi dirà di no“. Da Palazzo Vecchio fanno sapere che l’incontro è andato bene e si attende il piano di fattibilità della Fiorentina che Comune e società viola porteranno insieme al Ministero. Tra i presenti all’incontro anche il direttore generale Joe Barone, gli assessori allo sport e all’urbanistica Cosimo Guccione e Cecilia Del Re.