Zaza che dopo una prestazione disastrosa si permette di lasciare il campo contrariato andando a raggiungere subito gli spogliatoi, la semplicità con cui Meité lascia liberi Ribery in occasione del gol di Cutrone, la pochezza di Millico che entra nel finale e sbaglia tutto senza neppure lottare, lo stesso Millico che va ad ostacolare Lukic su una palla che pareva un rigore in movimento, Izzo che sta fuori per la seconda volta consecutiva (ufficialmente dopo una botta rimediata allenamento) e tante altre situazioni di questo tipo che confermano la stagione orrenda del Torino. E così la squadra di Longo lascia Firenze con un 2-0 sulle spalle che pesano come un macigno. Non tanto per la classifica visto che la salvezza con il risultato di Marassi non è lontana dall’essere matematica ma conferma la pochezza dei granata e, a questo punto, complicano notevolmente la conferma di Moreno Longo per la prossima stagione.
Ennesima prestazione da dimenticare
Mentre a Torino i tifosi continuano a contestare Urbano Cairo invitandolo a vendere la società i granata a Firenze hanno confezionato l’ennesima prestazione da dimenticare. In tutto questo, però, c’è un aspetto positivo per tutti i sostenitori granata: la stagione sta per finire. La Fiorentina, dal canto suo, anch’essa protagonista di un stagione al di sotto delle aspettative, ha almeno mostrato un’anima e un cuore che nel calcio d’oggi sono il germoglio per un futuro importante. I viola passano subito con una deviazione di Lyanco su conclusione di Kouame e fanno capire che vogliono fare la partita e conquistare i tre punti. Non c’è storia, in campo Ribery incanta, ogni sua giocata mette in difficoltà la difesa granata. E nel finale raddoppiano con Cutrone. I granata lamentano un palo di Belotti che nell’occasione non è riuscito a raggiungere il record di Ossola con otto gol realizzati di fila. Si è fermato a quota sette. E adesso la Fiorentina festeggia (si fa per dire, viste le ambizioni iniziali) la matematica salvezza mentre al Toro manca davvero poco per poterlo fare. Restano, però, numeri da vergogna. Diciannove sconfitte, l’ultima volta che i granata fecero peggio fu del 2002-2003 con 21 ko e alla fine fu serie B. Ricordiamo che lo scorso campionatole le sconfitte del Toro furono appena 7. E sempre rispetto allo scorso campionato sono 19 i punti in meno: i 37 di oggi contro 56. Questa la stagione mortificante del Toro. Pensare che nelle ultime partite poteva tirare fuori almeno l’orgoglio e l’onore, questo si aspettavano i tifosi. Tutto questo non è arrivato. Da Mazzarri a Longo niente è cambiato