TORINO – Aspettando il derby di Milano, la Juventus si fa rimontare da un Verona sfavillante, incassa la seconda sconfitta di fila in trasferta e così concede all’Inter la possibilità di agganciare i bianconeri in vetta alla classifica. Prima del doppio montante firmato Borini-Pazzini, ai campioni d’Italia non era bastata l’ennesima magia di Ronaldo: Cristiano, servito da Dybala, chiede il dai-e-vai a Bentancur e si sciroppa mezzo campo del Bentegodi strapieno, doppio passo contro Rrahmani e destro chirurgico. E’ la decima partita consecutiva di campionato in gol per CR7, la 34ª rete stagionale, l’11ª di un 2020 stellare: record su record, il portoghese dimostra ancora una volta di essere il migliore al mondo. Ma si rivelerà un exploit utile solo per i numeri del fuoriclasse, non per la Juve.
DUE PALI – Sarri se la gioca con gli stessi 11 che una settimana fa avevano battuto la Fiorentina allo Stadium: Dybala va ancora in panchina, quarta di fila da titolare per Higuain. Juric, scontato il rientro di Amrabat dalla squalifica, punta su Borini al posto di Verre e su un carico di coraggio e autostima crescenti in questo 2020 da urlo. Faraoni chiama subito in causa i riflessi di Szczesny, spaventato anche da Pessina e Rrahmani. Juve intimorita dall’audacia dei veronesi, ma negli spazi rischia di essere devastante: a Douglas Costa basta accelerare e la traversa gialloblù trema, quindi sarà Cristiano Ronaldo a centrare il palo con un destro lento ma assai velenoso. I bianconeri, con il lutto al braccio per la scomparsa dell’ex difensore Benito Sarti, soffrono la pressione gialloblù e beccano pure gol da Kumbulla in elevazione su cross di Veloso: interviene il Var e annulla la rete per fuorigioco del difensore italo-albanese. La foga impetuosa dei giocatori di Juric mette in seria difficoltà i campioni d’Italia scatenando l’ira di Sarri, ma non appena i veneti alzano il piede dall’acceleratore gli ospiti si fanno sentire per due volte con CR7, magistralmente servito da un Douglas Costa frizzantino. Tre chance per Cristiano, che monopolizza le azioni offensive juventine: nulla di strano. Insolito, semmai, è il fatto che si vada al riposo senza gol. L’avrebbero meritato entrambe le squadre.
BOTTA E RISPOSTA – Si ricomincia a ritmi altissimi e con la Juve in avanti. E’ protagonista il Var che prima supporta il mancato fischio di Massa su un tocco di braccio di Gunter che si oppone così a un destro di Higuain, poi non giudica falloso contatto Zaccagni-Cuadrado in area bianconera: prendono entrambi il pallone, è tutto regolare. Sarri dà una prima sterzata inserendo Dybala al posto di un Higuain poco soddisfatto, mentre Juric aveva già sostituito Veloso con Verre. Mossa azzeccata del tecnico bianconero, perché è la Joya a nascondere il pallone da maestro uscendo da una situazione complicata e dando il via al super gol di Cristiano Ronaldo davanti al quale si alza nell’aria l’ennesimo «Chapeau!». Nel Verona ci si gioca il tutto per tutto con l’ingresso di Pazzini, quindi ecco Ramsey per Douglas Costa che esce camminando sulle sue gambe dopo aver accusato un problema fisico al flessore della coscia sinistra: applicato il ghiaccio, attese novità. Il Verona non molla ed ecco che arriva il pareggio, agevolato da un inutile colpo di tacco di Bentancur e con Borini che s’intromette su un passaggio arretrato di Pjanic, sfugge a De Ligt e fulmina Szczesny. Si rivede anche De Sciglio, che prende il posto di Bentancur, ma è il Verona a sfiorare il bis scheggiando la traversa su capocciata di Kumbulla tamponata da Bonucci con il braccio sinistro. Massa va a rivedere tutto al monitor e sanziona il rigore: Pazzini griffa il sorpasso. La Juve tenta l’assedio in un finale un po’ confuso, ma il risultato non cambia. Il Bentegodi impazzisce, i campioni d’Italia ora sono chiamati a una seria riflessione.