La velocità, dopotutto, è una dote fondamentale per un esterno, che sia difensivo, offensivo, o che copra l’intera fascia da una linea di fondo all’altra. Eppure la rapidità con cui Gianluca Frabotta ha scalato le gerarchie bianconere (e non solo) proprio correndo sulla fascia – quella sinistra – è comunque sorprendente. […]
SCALATA
Poco più di un anno fa, il 6 agosto 2019, Frabotta postava sul suo profilo Instagram una foto con la maglia della Juventus in mano nel centro sportivo di Vinovo. Il suo passaggio dal Bologna alla squadra bianconera Under 23 era appena stato ufficializzato e stava per cominciare la sua corsa verso l’alto. O meglio, il suo decollo, termine più adeguato: il 28 giugno il primo trofeo, la Coppa Italia di Serie C conquistata proprio con la Under 23 di Fabio Pecchia; il 2 agosto l’esordio in Serie A, lanciato da Maurizio Sarri dal primo minuto in Juventus-Roma dell’ultima giornata. La nuova stagione lo ha portato addirittura ad accelerare, perché il posto da titolare affidatogli da Andrea Pirlo alla prima di campionato contro la Sampdoria aveva un peso ben diverso e perché a quel “secondo esordio” sono seguite la prima convocazione nell’Italia Under 21 (raggiungerà il gruppo di Nicolato non appena l’esito dei tamponi consentirà ai bianconeri di lasciare l’isolamento e raggiungere le Nazionali) e soprattutto l’inserimento nella lista Champions, consegnata ieri alla Uefa.
QUALITÀ E QUANTITÀ
Ci sarà di nuovo anche Alex Sandro, alla ripresa dopo la sosta per le Nazionali, ma con la serie fittissima di partite (sette in 21 giorni) che aspettano la squadra bianconera, ci sarà bisogno anche di Frabotta. Pirlo lo sa e ci conta: dopo l’esordio non lo ha più schierato titolare (non lo era nella distinta consegnate per Juventus-Napoli), ma la scelta di mandarlo in campo nei minuti finali di Roma-Juventus, con il bianconeri in 10 e il risultato in bilico, è stata un’altra concreta dimostrazione di fiducia. Anche nella sua ma turità, indispensabile per gestire momenti di partita così delicati. […] Grande dinamismo, sinistro di qualità, e buona attitudine difensiva (nella scorsa stagione 5 intercetti e 8,4 palloni recuperati a partita, il 60% di duelli difensivi vinti secondo i dati Wyscout) ne hanno fatto prima un punto fermo tra gli undici di Pecchia e ora tra i 23 di Pirlo. Con l’intenzione di continuare la corsa.
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