È stato il periodo in cui tutto il mondo guardava a Inter e Milan come a due potenze del calcio, simboli di rinascita e di successo: 4 Coppe dei Campioni in 7 anni. Il calcio era la felicità di una città intera
Le foglie di Mariolino Corso e i gol bum-bum-bum di Pierino Prati, ma anche le volate di Jair e i lanci di Suarez, le invenzioni di Rivera, le finte di Hamrin e i dribbling di Mazzola. La Milano del calcio, negli anni Sessanta, era un romanzo: una città che si nutriva di pallone, la gente beveva un Camparino, correva a San Siro ad ammirare i propri eroi, gioiva, tornava a casa e, per tutta la settimana, che dovesse sgobbare alla catena di montaggio o che fosse un “ragiunatt” a fare di conto, era felice. Immensamente felice.