Il grande architetto morto a 92 anni ci ha lasciato in eredità anche impianti sportivi come quello iconico del Ferraris. Diceva: “Progetto gli stadi per dare sfogo alla passione dei tifosi”
“Per fare buoni stadi è necessario che i gestori forniscano agli architetti programmi chiari e realizzabili. E che chi si occupa della sicurezza urbana faccia la sua parte. Solo così potremo togliere gli stadi dal loro isolamento e avere impianti che fanno parte della vita della città. Non come quelli che sembrano astronavi arrivate da Marte e non c’entrano niente con ciò che li circonda”. Così parlava a SportWeek, quindici anni fa, Vittorio Gregotti, il maestro dell’architettura italiana, morto a 92 anni a Milano dopo aver contratto una polmonite da coronavirus.