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I ricordi di Igor Budan: “Io e Delio Rossi, oggi amici ma che battibecchi in passato…”

Edinson Cavani, Javier Pastore, Federico Balzaretti, Josip Ilicic.

Sono soltanto alcuni degli straordinari protagonisti di un Palermo che collezionava scalpi eccellenti tra le big del nostro calcio, viveva notti magiche sul palcoscenico europeo, mancava di un’inezia l’accesso alla Champions League, disputava la finale di Coppa Italia contro l’Inter post Triplete. Di quel gruppo brillante e vincente, a fasi alterne, ha fatto parte anche Igor Budan, che ha legato il suo nome alla storia del club rosanero a più riprese ed in varie vesti. Da attaccante valente, prolifico ma estremamente avversato da una serie di infortuni che ne hanno pesantemente condizionato il rendimento, oltre che da Team Manager all’esordio in ambito dirigenziale nel 2013. Sempre disponibile, saggio, ottimista e propositivo. La sua presenza era significativa in campo quanto oltre i confini del rettangolo verde, per la sua innata capacità di aggregare e fungere da riferimento prezioso per compagni, staff tecnico e maestranze in seno allo spogliatoio. Il classe 1980 ha incrociato vari profili professionali nel corso delle stagioni trascorse nel capoluogo siciliano, con molti ha legato, con altri si è confrontato animatamente e con fervore. Il tutto nel massimo rispetto dei ruoli, con stima, educazione e grande eleganza, come consuetudine nello stile dell’attaccante croato.

Una panoramica dei personaggi più significativi con cui ha condiviso i suoi trascorsi in rosanero, a margine dell’intervista esclusiva concessa da Igor Budan alla redazione di Mediagol.it.  

“Cavani? Cavani sicuramente ha fatto il massimo nella sua carriera. Grande uomo, calciatore di talento e straordinaria fisicità,  un vincente soprattutto per il suo carattere, per la sua fame di migliorarsi, grazie alla sua feroce determinazione sul piano mentale ed agonistico Edinson ha meritato tutto quello che è riuscito a fare. Ancora può dare tanto al calcio ed incidere ad altissimi livelli. Lo considero un attaccante completo, un giocatore straordinario. Allenatori e Ds con cui ho condiviso le mie stagioni in rosanero che stimo particolarmente? Ho stimato fondamentalmente tutti i profili con cui ho lavorato ma ho anche discusso con tutti: questo è il mio carattere. Mi veniva detto che ero una persona diplomatica, ma ho cercato sempre di dire la mia perché pur essendo un dipendente, dovevi provare ad esprimere con schiettezza e passione il tuo punto di vista. Con Rino Foschi e con  Walter Sabatini ho avuto un buon rapporto. Anche il periodo fulgido del Palermo con Delio Rossi, con il quale ho battibeccato anche animatamente, mi ha lasciato un segno profondo e oggi abbiamo un rapporto eccezionale. In  mente mi vengono questi nomi, meglio non parlare oltre che se qualcuno ascolta può pensare che non l’abbia menzionato.  Ci sono stati dei momenti  belli ed altri complicati e particolari, ma li ricordo tutti come belle e formative esperienze. Il mio futuro? In questo momento sono rientrato in Croazia e sto facendo un investimento immobiliare che avevo da molto tempo in mente di fare. Sono legato al calcio e lavoro con le squadre italiane a livello di consulenza e scouting e mi occupo contestualmente di intermediazioni in sede di mercato. Faccio tante migliaia di chilometri e guardo tante partite. Ma sono anche diventato un costruttore e quindi opero in due campi molto diversi ma che mi attraggono entrambi. Non sono cambiato e sono rimasto sempre lo stesso, non dimentico mai la mia famiglia che metto sempre al primo posto. Qualche talento croato? Sicuramente i giocatori nati nel 2000-2001 si trovano già nelle prime squadre. Speriamo che il Palermo possa trovarsi quantomeno in Serie B per poter avere qualche talento di questo livello. Modric e Mandzukic sono dei campioni, esempio per tutti noi croati che hanno saputo rappresentare un Paese calcisticamente capace di piazzarsi secondo al mondo. Di talenti ce ne sono tanti: ad esempio vi consiglio di seguire con attenzione un classe 2000 è da poco approdato alla corte di Gasperini a Bergamo”. 


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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