Tempi duri per il calcio, che dall’epidemia di coronavirus riceve solo preoccupazioni per la salute dei tifosi e difficoltà logistiche, tra partite a porte chiuse, rimborsi per i biglietti già venduti e polemiche sulla possibilità di trasmettere in chiaro i big match. E in un momento così complicato, l’interesse degli italiani sembra essere abbastanza lontano dai campi, nonostante ci sia una settimana di coppe europee che vede in campo Napoli, Juventus, Inter e Roma. A dimostrarlo, neanche a dirlo, c’è la rete. Anzi, i motori di ricerca, il vero termometro sociale di una comunità, almeno per quel che riguarda gli argomenti principali di un determinato periodo.
SECONDO – Sorprende ma non troppo dunque che Cristiano Ronaldo perda per una volta la cima della classifica. Come conferma uno studio della società AvantGrade, il portoghese è “solo” il secondo argomento più ricercato in Italia su Google nella giornata di lunedì 24 febbraio. Vince l’onnipresente (eppure a volte introvabile) Amuchina, che spunta un po’ ovunque tra social, articoli sulla diminuzione delle scorte nei supermercati e formule per crearsi il disinfettante fai da te. E CR7, che solitamente da quando è arrivato alla Juventus è abituato ad essere il centro dell’attenzione delle ricerche tricolori, trova immediatamente un formidabile ma inaspettato avversario.
FIGLIO – Chissà, forse per recuperare terreno persino in questa graduatoria il portoghese deciderà di brillare contro il Lione. Del resto, le gare ad eliminazione diretta di Champions League sono il suo terreno di caccia preferito, come dimostrano le cinque reti in quattro partite dello scorso anno, oppure il pazzesco bottino di 10 gol tra quarti e finalissima dell’edizione 2016/17, quella culminata con la vittoria a Cardiff. Intanto, però, il potere in rete di Cristiano Ronaldo è scalfito ma non sparito. Anzi, viene trasmesso di padre in figlio. Cristiano junior è appena sbarcato su Instagram e in poche ore ha quasi raggiunto il milione di follower (989mila al momento), più della maggior parte dei colleghi di Serie A del papà. Del resto, buon sangue non mente…