L’albero di Natale, il gol di Bonaventura e la doppietta di Paquetà: sono questi i tre sorrisi per Stefano Pioli. Indicazioni positive tratte dal primo test undici contro undici del Milan dalla ripresa post-Coronavirus, reale banco di prova verso la Coppa Italia. Mancano sei giorni alla gara contro la Juve ma i dubbi di formazione – che sarà orfana di Ibrahimovic, Hernandez, Castillejo e Duarte – paiono dissolversi al sole di Milanello. Bonaventura, al passo d’addio dopo 6 anni per un contratto in scadenza, vuole lasciare un ricordo positivo in questi ultimi mesi e vorrebbe far ancora male alla Juve, trafitta da un suo colpo di testa a Doha nell’ultimo trofeo rossonero.
Milan, Paquetà è carico
Leao – va detto – non è ancora tagliato fuori del tutto ma la prestazione di Paquetà nell’amichevole in famiglia vinta 3-1 dai titolari ne alza le quotazioni per un posto da titolare. Quello che il brasiliano ha perso negli ultimi mesi con prestazioni insufficienti e un atteggiamento troppo morbido: le incomprensioni sul ruolo avute con Giampaolo e la fatica ad adattarsi al 4-4-2 di Pioli lo hanno trasformato velocemente da elemento incedibile a oggetto di mercato – a gennaio ha sfiorato la Fiorentina, oggi piace al Benfica -, ma il riposo forzato in Brasile e la nascita del figlio durante il lockdown hanno restituito un giocatore più concentrato e motivato. Ben diverso da quello finito in ospedale per accertamenti per uno stato di ansia dopo Milan-Udinese. E, per di più, molto funzionale al nuovo 4-3-2-1, collante di qualità tra i reparti offensivi.
Milan, Rebic titolare
Un rilancio, sussurrano a Milanello, simile a quello vissuto da Rebic nelle vacanze di Natale. Il croato, 7 centri nelle ultime 11, guiderà l’attacco rossonero allo Stadium, con l’obbligo di segnare almeno un gol – visto l’1-1 dell’andata – per cercare il pass verso la finale. Un traguardo che a Casa Milan è considerato molto importante: arrivare a giocarsi un titolo in una stagione turbolenta – Giampaolo esonerato, Boban licenziato, Maldini pronto a lasciare per l’arrivo di Rangnick – rilancerebbe gli entusiasmi di una piazza esasperata da continue delusioni.