Chris Cummins, ex capo dell’Academy degli Hornets, fu l’unico a dare una chance all’inglese quando aveva 16 anni. Il suo racconto su Gazzetta.it
Mai mollare. “Era sempre il primo, non si fermava mai. Voleva dimostrare a tutti che si erano sbagliati…”. Perché Ashley Young aveva il ‘football bright’, come lo chiama Chris Cummins, il primo a credere in lui quando nessuno ci avrebbe scommesso. “Calcio brillante”. Lo ripete più volte, gli è rimasto impresso, e lo racconta a Gazzetta.it.