Si diceva: se un calciatore è uscito dalla sua scuola, paragonabile a un’università di primo livello, significa che è pronto per il grande salto
È suonata la campanella, il Professore ha chiuso il registro, ha salutato gli allievi ed è uscito dall’aula raccomandandosi di fare i compiti, di studiare, di leggere e di non pensare soltanto a divertirsi, “perché – lo ripeteva sempre – i successi nascono dalla fatica, dall’impegno, dal sacrificio”. Alla ripresa delle lezioni lui non ci sarà: Sergio Vatta, classe 1937, è scomparso e il vuoto che lascia è immenso, in un enorme buco nero in un mondo che viaggia a mille all’ora e non c’è nemmeno il tempo di riflettere.