Tanto Brasile tra gli ucraini. Ma con forza ed equilibrio l’Inter…
Le uscite dal basso, il gioco posizionale, il pressing in avanti: le idee e l’organizzazione possono molto, ma nel calcio, specie ad alti livelli, il peso specifico della qualità individuale resta altissimo. Lo si è visto in Atalanta-Psg quarto di finale della Champions. Finché ha potuto, l’Atalanta ha retto l’urto con il suo pensiero forte, di aggressione preventiva. Nei momenti in cui Neymar dribblava e strappava, la forbice però si allargava. Poi è entrato Mbappé e le accelerazioni supersoniche del francese, ad alta precisione tecnica, hanno permesso al Psg di darci un taglio. L’importanza dei duelli uno contro uno.