Brasiliano, ma italiano e soprattutto sardo d’adozione. Joao Pedro si racconta e lo fa ai microfoni de L’Unione Sarda parlando della stagione del Cagliari che tra pochi giorni riprenderà dopo lo stop per il coronavirus. Campo, ma anche mercato e sentimenti veri, quelli raccontati dal trequartista, ormai diventato attaccante.
Joao Pedro: gol ed emozioni
Joao Pedro (getty images)
Dal 2014 in Sardegna, a Cagliari, dove negli anni si è fatto apprezzare e amare diventando un punto fisso della squadra. Joao Pedro non si pone limiti in questa stagione e tra obiettivi personali e di team affronta diversi temi legati alla conclusione dell’annata: “Punto soprattutto a dare il massimo in questo finale di stagione. Il record stagionale di 22 gol appartenente a Suazo? Vedremo cosa ci riserverà il prossimo futuro“. E ancora: “La Nazionale brasiliana? Ritengo sia un sogno, difficile da realizzare ma nemmeno impossibile”. E sul suo rapporto con la città: “Qui ho vissuto i momenti più belli e brutti, Cagliari è la mia casa. Con la città e la società il rapporto è speciale. Durante la mia lunga squalifica ne ho avuto la riprova. Il mio ruolo in campo è ormai quello di punta. Questa stagione puntiamo a chiudere nel modo migliore. L’anno del centenario lo merita: la piazza lo merita”. E sui compagni: “Il più forte? La qualità di Daniele Conti faceva la differenza. Ibarbo era il più simpatico. Ho legato con molti di loro e credo che resterà sempre un rapporto di amicizia.
Mercato e razzismo
Impossibile non parlare di razzismo dopo i recenti fatti avvenuti negli USA e tutti i gesti di solidarietà arrivati da tutto il mondo, compreso quello sportivo. ” I recenti fatti di Minneapolis mi hanno turbato. Ho due bambini piccoli, prima o poi dovrò spiegare loro cos’è il razzismo. Spero un giorno non parleremo più di questo argomento, perché si può sconfiggere. Ma solo grazie all’amore verso il prossimo”, ha detto Joao Pedro che in chiusura ha parlato del suo futuro: “Io uomo mercato? Fa piacere, mi inorgoglisce”.