Lione è stata è un fulmine a ciel sereno e ha fatto più male di altre sconfitte. Tanto il presidente Andrea Agnelli quanto il vice Pavel Nedved e il dg Fabio Paratici non si aspettavano una prestazione del genere dopo gli ottimi segnali della rifinitura della vigilia. Gli sguardi della dirigenza all’uscita dal Groupama Stadium erano tutto un programma: un mix di delusione e rabbia. Troppo piatto il primo tempo per essere vero. Troppo importante un ottavo di Champions League per essere approcciato in quel modo, senza cuore. Nel mirino soprattutto il poco agonismo e la mancanza di cattiveria che, fatta eccezione per pochi giocatori (Cristiano Ronaldo e De Ligt), hanno caratterizzato la squadra. Mancanze evidenziate dal gran numero di duelli persi e di passaggi sbagliati.
Valutazioni
Agnelli, Nedved e Paratici sono stati colti di sorpresa esattamente come Maurizio Sarri. E come l’allenatore hanno cercato di capire i motivi che hanno portato a una simile serata. Alla Continassa, come è normale che sia, la rabbia non si è esaurita in un giorno. Ma più che un processo, si cerca una ripartenza immediata contro l’Inter.