Aveva invocato l’aiutino, Maurizio Sarri. In attesa di quello del pubblico (in parte deluso e fischiante) arriva quello “da casa”. Nel senso: di chi alla , ormai, ci sguazza come fosse a casa propria. E così dopo Gigi Buffon supereroe a San Siro contro il Milan in Coppa Italia (senza i suoi miracoli ripetuti sarebbe servito a poco anche il guizzo nel finale di Ronaldo), è toccato a Giorgio Chiellini far sentire di nuovo la presenza nello spezzone di gara di fatto “auto-concessosi” nel finale di Juventus–Brescia.
Il ritorno di Khedira
In ultimo – sempre all’insegna del prncipio per cui un senatore tira l’altro, più che le ciliege – ecco che il tecnico ex partenopeo può pregustare l’apporto di un altro totem juventino: quel Sami Khedira che pareva surplus di cui sbarazzarsi ma che in realtà ha impiegato una manciata di allenamenti estivi per convincere anche Sarri circa la sua indispensabilità nelle dinamiche interne al gruppo. Al punto da diventare praticamente intoccabile pure sotto la nuova gestione tecnica, quantomeno sino a che ad inizio dicembre (il 4) non ha dovuto sottoporsi ad una “pulizia per via artroscopica al ginocchio sinistro”. Operazione perfettamente riuscita, con tempi di recupero stimati in circa tre mesi. Grossomodo come da pronostico, il tedesco ieri ha effettuato il suo primo allenamento dell’anno con il gruppo.
Khedira in azione con la maglia della Juve