TORINO – Morale alto in casa Juventus, alla ripresa degli allenamenti, dopo il loculliano successo contro lo Spezia. Tre punti presi e quattro gol segnati, con annesso effetto estintore: dopo i cocenti contro Crotone e Verona, dopo – peggio ancora – la… bruciante sconfitta contro il Barcellona. Sì, la prima crisetta dell’era Pirlo rischiava di divampare, ma è stata sopita sul nascere e ora – come ipotizzava, suggeriva, auspicava Gigi Buffon – i tempi potrebbero essere maturi per un filotto di vittorie. Certo è, però, che sarebbe ingenuo e controproducente confondere i progressi della squadra tutta con l’incidenza del rientro di Cristiano Ronaldo (enorme). E dunque: guai ad ignorare il fatto che un po’ di disfunzioni ancora ci sono e che i margini di miglioramento sono ampi.
Troppo, ampi. Soprattutto in difesa. Pure contro lo Spezia, infatti, le disattenzioni in fase di non possesso palla (o la mala gestione della sfera in fase di possesso) non sono mancate. La cosa si è tradotta nell’ennesimo gol subito dai bianconeri: 7° stagionale, 5° in campionato. E il numero di incontri a porta inviolata resta fermo a due in totale (Sampdoria e Dynamo Kiev), ovviamente al netto del 3-0 a tavolino decretato per Juventus-Napoli. Siamo ai livelli dei peggiori momenti delle gestioni di Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri.
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