Il soldato lo salva Maurizio Sarri, che non assomiglia neanche da lontano a un ranger dell’esercito americano, ma è l’unico che può portare a termine la missione. Perché Sarri è quello conosce meglio il Pipita ed è quello che ha maggiore ascendente su di lui. Non è un caso che Higuain stesso voglia sempre lavorare con il gruppo allenato da Sarri, quando per comodità il tecnico divide in due parti i giocatori. Non è un’esagerazione dire che Higuain vede in Sarri una figura paterna o qualcosa di simile e che Sarri ha sempre trattato il bomber come un figlio, nel bene e nel male. E ora sta cercando di riportarlo nelle condizioni in cui aveva iniziato la stagione, dopo la turbolenta estate passata a rifiutare ogni trasferimento propostogli.
Il vero Higuain
Quell’inizio di Higuain ha spinto in modo decisivo la primissima Juventus di Sarri che ora necessita dello stesso turbo-Pipita per la ripresa del campionato. Tre mesi da vero Higuain sarebbero una delle chiavi determinanti per vincere lo scudetto e la Coppa Italia, provando ad avvicinarsi alla Champions League. Anche perché allo stato attuale delle cose, il Pipita è l’unico vero centravanti di ruolo e l’unica alternativa a Dybala. E’ vero che la Juventus può anche giocare con Ronaldo supportato da Douglas Costa e Bernardeschi, ma se Sarri volesse operare un logico (e necessario visto che si gioca ogni tre giorni) turnover in attacco, ha bisogno del miglior Higuain. E tutto questo è stato oggetto di un paio di discorsi intercorsi fra Sarri e il Pipita. Sarri si è coccolato il suo attaccante da quando questi è atterrato dalla lunga permanenza in Argentina. Non una vacanza spensierata, vista la malattia della mamma, che lotta con un tumore e l’ansia per il virus, cui Gonzalo è particolarmente sensibile. Sarri lo conosce e sa quanto per lui sia importante sentirsi al centro delle attenzioni del tecnico e sentire la fiducia incodizionata da parte del gruppo.
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