Non c’è rischio che, pompandolo a suon di elogi, il personaggio prima o poi scoppi per eccessiva ipertrofia. Matthijs è un ragazzo troppo serio per lasciarsi trascinare dai giudizi positivi di chi, magari, fino a qualche mese fa l’aveva bollato come un flop perché costato troppo o perché non teneva le mani a posto. Il mondo è cambiato, i critici si sono ritirati (o piuttosto hanno preso di mira altri obiettivi perché senza censura non sanno stare) e pare tutt’altro che esagerato sostenere che ’sto giovanotto a neppure 21 anni – li compirà il 12 agosto – sia decisamente il più forte della sua generazione. L’altra sera, contro il Milan, l’ennesima riprova. […]
I numeri di De Ligt
I numeri del fenomeno (dati Lega Serie A) non mentono: 98 minuti in campo, 59 palloni giocati (Bonucci con 80 è il top, ma a Leo toccano altri compiti, in primis l’impostazione), 55 passaggi riusciti (De Ligt è terzo dietro Bonucci e Danilo), un fallo fatto e uno subito, 4 recuperi. Soprattutto il 100% nel rapporto passaggi tentati/riusciti: la perfezione, insomma. Cifre sinonimo di estrema pulizia negli interventi, pur avendo lottato contro un Milan che dopo 16 minuti aveva perso l’unico riferimento offensivo. Alle spalle dei tre tiri fuori dallo specchio calciati da Cristiano Ronaldo, ecco i due di Matthijs, risultato al secondo posto fra gli sprinter in velocità tra gli juventini: 31.06 chilometri orari contro i 31.6 di Danilo. Verrebbe da dire che Giorgio Chiellini possa guarire con calma, anche se il carisma del capitano bianconero non ha eguali. Con 2373 minuti in archivio in questa stagione il buon De Ligt è ad ora il sesto giocatore più utilizzato da Sarri dietro Bonucci, Cristiano Ronaldo, Alex Sandro, Miralem Pjanic e Juan Cuadrado che lo sopravanza di un’incollatura.
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