Il 27 è un numero che con la velocità, qualità simbolo di Douglas Costa che non a caso è soprannominato Flash, si abbina anche bene: a lungo legato a una delle due Ferrari nel Mondiale F1, reso immortale da Gilles Villeneuve. Visto però che nel suo caso rappresenta la media dei minuti giocati in Serie A dalla ripresa post Covid, è un abbinamento che il brasiliano punta a cambiare. Ovviamente facendo crescere il numero, frutto di sette partite iniziate dalla panchina, dopo essere partito titolare in Coppa Italia contro Milan e Napoli. In campionato, Douglas Costa non gioca dall’inizio da Juventus-Inter dell’8 marzo. Non che partire dalla panchina per lui rappresenti un evento clamoroso, né un segno di scarsa considerazione da parte dell’allenatore.
Ideale per incidere a gara in corso
Per caratteristiche – esplosività, tecnica e capacità di entrare subito nella partita – è un giocatore ideale per incidere a gara in corso e molti suoi tecnici lo hanno sfruttato così. Lo faceva Massimiliano Allegri e sta facendo lo stesso Maurizio Sarri. «Douglas Costa a partita in corso è un’arma straordinaria, ancora di più ora che per il caldo le squadre possono avere un calo importante nella ripresa», ha spiegato il tecnico bianconero dopo Juventus-Lecce, in cui il brasiliano entrato al 7’ della ripresa dette spettacolo e servì a De Ligt l’assist del 4-0. Proprio dopo quella partita, però, Sarri precisò anche «per tenerlo motivato ogni tanto devo anche farlo giocare dall’inizio». Non è ancora successo e «Daghi», come lo chiamano tecnico e compagni, dopo aver segnato al Genoa e provocato l’autogol di Djidji nel derby, non ha lasciato il segno con Milan, Atalanta e Sassuolo, pur non giocando male.
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