TORINO – Sbranare il Lione? No, alla Juventus converrà di più aggirarlo. Rispetto alla gara d’andata (26 febbraio) è cambiato tutto il mondo, non solo quello del calcio, ma la squadra di Rudi Garcia ha mantenuto la stessa fisionomia e l’ha confermato nella finale di Coppa della scorsa settimana contro il Psg (0-0 nei minuti regolamentari, poi ko ai rigori). Stasera, proprio come cinque mesi fa, Cristiano Ronaldo e compagni si troveranno di fronte una vera e propria muraglia umana. L’ex allenatore della Roma è un pratico e a Lione, dopo vari esperimenti, ha trovato la quadra con un 3-5-2/5-3-2 che ha la sua forza nella solidità difensiva grazie anche l’abilità nei duelli (soprattutto aerei) dei tre centrali: Denayer, Marcelo e Marcal.
A Lione, in modo particolare nel primo tempo, i bianconeri hanno finito per sbattere contro l’autobus francese piazzato davanti al portiere Lopes. L’esperienza dell’andata – e soprattutto dei primi 45 minuti – hanno dimostrato che muovere la palla lentamente e sfondare per vie centrali non porta grandi vantaggi. Tutt’altro. Molto meglio provare a sorprendere i francesi sulle fasce. In che modo? Con pazienza, tecnica, velocità nel palleggio e continui cambi di gioco per cercare di creare superiorità numerica sulle corsie esterne e sfruttare i possibili “2 contro 1” che si creeranno a sinitra con Alex Sandro-Cristiano Ronaldo e a destra con Danilo-Cuadrado (o Bernardeschi). L’ex Fiorentina e Ramsey sono stati testati anche sulla trequarti: Sarri sta valutando pure questa opzione.
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