Il più vicino fino a poche ore fa rischia di allontanarsi irrimediabilmente, anche se a Barcellona e dintorni non si danno per vinti. C’è chi racconta che i catalani possano comunque accontentare la Juventus e la sua voglia di plusvalenza attraverso la cessione di Miralem Pjanic: la strada è quella della partenza di altri esuberi di lusso in casa Barça, da Coutinho a Nelson Semedo, ma sarà dura fare breccia nel club bianconero sondando strade alternative allo scambio, intavolato da giorni, con il brasiliano Arthur Melo. E mentre i media spagnoli non hanno risparmiato critiche sul comportamento del centrocampista i cui stessi genitori hanno avuto più di un dubbio sull’opportunità di restare, il dg Fabio Paratici ha ora due strade davanti a sé, al netto di eventuali riaperture sul fronte Barcellona: Jorginho e Leandro Paredes. Piste complicate allo stesso modo, ma per motivi diversi.
L’italo-brasiliano del Chelsea ha un feeling incontestabile con Maurizio Sarri e la stagione scorsa, conclusa con la conquista dell’Europa League, lo dimostra ampiamente. L’ex Napoli, che nella città campana ha lavorato per tre stagioni con l’attuale tecnico juventino, alla quarta è letteralmente esploso giocando 54 partite in una sola annata. Il quadriennio trascorso con l’allenatore è servito al centrocampista per limare pregi e difetti affinando le sue abilità da regista modello del tipico 4-3-3 sarriano. Più rigorista e probabilmente più abile di Pjanic nella fase di non possesso, Jorginho è considerato il centrocampista centrale perfetto in base a ciò che Sarri vuole dai suoi mediani. Ma la Juve deve ora valutare se vale davvero la pena virare in direzione Chelsea. Per ché i Blues sono i primi a non voler cedere uno dei cardini del gioco di Frank Lampard e se proprio fossero orientati alla vendita non intendono ricavare un centesimo in meno rispetto ai 57 milioni più 8 di bonus.
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