Dicono che non veda l’ora di ricominciare. Il periodo è assai delicato, considerando quanto lo scoppio della pandemia da lo abbia toccato già dal post Juventus–Inter, dalla positività di Daniele Rugani, dal desiderio di tornare immediatamente in Argentina per stare vicino a mamma Nancy, alle prese con una durissima battaglia contro la malattia, cui è legato da un affetto più che profondo. Ma Gonzalo non è solamente un uomo di cuore, non tende a buttarsi giù semplicemente perché in mezzo al tunnel non vede una via d’uscita. No, il Pipita ha coraggio, sa bene cosa significhi voltare pagina (ha già preso decisioni forti in carriera, come passare dal Napoli alla Juve) o anche solo riprendere un discorso interrotto per cause di forza maggiore.
Le chiacchiere con Sarri
Ecco perché la sua negatività ai test diagnostici effettuati mercoledì – come si spiega a pagina 3 – significa molto: vuol dire tornare a fare seriamente il proprio mestiere, a dare del tu al pallone sui campi della Continassa aspettando che riattacchi il calcio vero. E facendo sì che a fine stagione tra lui e la Juve non si apra una voragine. Rompere non converrebbe. Higuain, intanto, due chiacchiere con Maurizio Sarri le ha già scambiate in questi giorni. Il dialogo con il suo allenatore prediletto, che lo conosce a memoria e non manca mai di fargli notare onestamente se c’è qualcosa che non va, prosegue. Il feeling con il tecnico non è venuto meno, a partire da quando l’estate scorsa l’attaccante s’impuntò contro l’eventualità sia di un ritorno in Premier League dopo l’esperienza in chiaroscuro al Chelsea, sia di un trasferimento alla Roma. Sarri, allora, prese Gonzalo da parte per fargli capire, in buona sostanza, ciò che sarebbe toccato al giocatore: farsi un mazzo così per una Juve in corsa su tutto, maledetta Champions compresa.
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