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Juve, missione rimonta: Ronaldo al top in attesa di Dybala

TORINOSi aspetta Dybala, ci si aggrappa a Cristiano Ronaldo: il destino della Juventus in Champions dipende anche e soprattutto da quei due là davanti. La Joya continua nel suo percorso riabilitativo con l’obiettivo di andare almeno in panchina contro il Lione, lo staff medico prosegue nella valutazione quotidiana della coscia sinistra dell’argentino e la tabella prevede proprio venerdì come “data x” per il consulto definitivo. E poi c’è il portoghese, il calciatore in attività con più coppe dalle grandi orecchie in bacheca: la Champions è il suo ambiente preferito, da quando ha iniziato ad alzarle al cielo con il Real Madrid nel 2014 non ha mai vissuto due stagioni consecutive senza trionfi nella competizione. Così, per le statistiche, dopo aver fallito all’esordio con la Juve, questo dovrebbe essere l’anno buono. E i bianconeri aspettano i suoi gol, perché in questa Champions non ha tenuto ritmi da extraterrestre come è solito fare: sette gettoni, appena due reti e soltanto un assist fornito ai compagni.

Juve-Lione, missione rimonta

La missione rimonta passerà dai piedi di Ronaldo, l’ambiente si augura di rivivere la notte magica del 12 marzo 2019, quando CR7 ribaltò con una tripletta il 2-0 subito al Wanda Metropolitano dall’Atletico Madrid. Anche in quel caso erano ottavi di finale, tra 48 ore allo Stadium arriverà il Lione ma i bianconeri dovranno farcela senza poter contare sulla spinta dei tifosi. E l’osservato principale resta Maurizio Sarri, che contro i francesi si gioca una fetta di futuro: il suo operato verrà inevitabilmente giudicato dall’esito della gara di venerdì. I precedenti con Rudi Garcia, però, non sorridono al tecnico toscano, che ha sfidato cinque volte il collega senza mai riuscire a batterlo: il bilancio complessivo, infatti, parla di zero vittorie, due pareggi e due sconfitte contro l’allenatore dal passato alla Roma. E il terzo tonfo è il più recente e più pesante, l’1-0 di Lione del 26 febbraio scorso. Dall’altra parte, Garcia ha il dente avvelenato contro la Juve: ha perso due volte su due allo Stadium, il 3-2 del 2014 è passato alla storia per il suo gesto del violino contro la direzione dell’arbitro Rocchi, che giusto nell’ultimo Juve-Roma di sabato scorso ha terminato la sua lunga carriera con il fischietto in bocca. Il tecnico francese tornerà nella tana bianconera a quasi sei anni dall’episodio, troverà una Juve che dovrà vincere a tutti i costi e fare attenzione a mantenere inviolata la propria porta. Se il Lione dovesse segnare, infatti, ai bianconeri servirebbero tre reti. E Szczesny ha subito almeno un gol in nove delle ultime dieci uscite.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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