TORINO – “Moduli ce ne sono tanti, quello che conta è l’occupazione degli spazi”, aveva spiegato Andrea Pirlo durante la sua presentazione da tecnico della Juventus Under 23. Panchina che non sarà mai sua, sostituita con quella ben più prestigiosa della prima squadra: cambierà drasticamente il contesto di lavoro, ma non i suoi concetti, a cominciare da quello citato che promette fluidità. A livello di modulo, di ruoli e di posizioni. Una fluidità che era stata maggiore di quanto tanti si aspettassero anche con Maurizio Sarri, molto meno integralista di quanto fosse stato dipinto sia in termini di sistema di gioco che di specializzazione dei giocatori, ma che dovrebbe ulteriormente aumentare. Pirlo, ad esempio, per quanto abbia detto di considerare il 4-3-3 il proprio sistema preferito, non è contrario all’utilizzo della difesa a tre che invece per Sarri rappresenta un tabù. «L’importante è mettere i giocatori nelle condizioni migliori per rendere».
FASCE MOBILI – Per farlo potrà sfruttare la duttilità tattica di diversi elementi multiruolo, capaci di rendere al meglio in posizioni diverse e che quindi possono consentirgli di variare sistema a seconda dei giocatori in campo, esaltando anche quelli meno duttili. A cominciare da Juan Cuadrado, forse il più duttile di tutti, impiegato anche da Sarri da terzino, da ala e all’occorrenza pure da mezzala. Presumibilmente il colombiano ripartirà dalla posizione di terzino destro, anche perché in attacco su quella fascia al momento c’è addirittura abbondanza, con Kulusevski, Douglas Costa e Bernardeschi.
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